La situazione sul continente è governata da una serie di afflussi di aria di estrazione diversa che ne caratterizza l’evoluzione climatica.
Il tutto dipende dalla posizione delle figure pressorie, con l’alta delle Azzorre posizionata con asse sudovest nordest e con il suo massimo ad ovest del Regno unito: alla sommità settentrionale di tale figura affluisce aria mite dalle latitudini più meridionali oceaniche che risalendo la figura anticiclonica confluisce con aria di origine artica: un fronte caldo divide i due tipi di flussi, e tale fronte lo vediamo disteso ad oriente del Regno unito risalendo poi anche la Norvegia occidentale.
Ad est di tale fronte, si attiva un flusso artico che dalla penisola scandinava fluisce in uno stretto corridoio verso sud attraversando la Francia e la Germania ed andando a confluire nella vasta depressione mediterranea e generando un lungo fronte occluso che dalla penisola scandinava si distende lungo i territori sopra citati con freddo moderato e neve a quote basse e in taluni casi fino al suolo.
Questi due tipi di aria fluiscono fin verso la penisola iberica impattando sulla catena pirenaica mentre più a sud il tempo risulta discreto e con temperature nella norma del periodo; qualche pioggia solo a nord del Portogallo dove la catena dei Pirenei non da protezione all’area in questione.
Oltre tale fronte un altro tipo di aria più fredda di origine continentale fluisce da est, convogliata da una cellula anticiclonica di origine russo siberiana, che come meta finale si inserisce nella circolazione depressionaria mediterranea, approfondendo un minimo ciclonico sui Balcani che riceve l’apporto maggiore di tale aria, ed è qui che le temperature stanno subendo una diminuzione più netta e le precipitazioni nevose sono insistenti.
Ben due occlusioni interessano ancora la nostra penisola dove il freddo è pungente al centro sud ed ancora nubi e precipitazioni si attardano su tali aree, specie quelle adriatiche maggiormente esposte ai venti orientali.
La pressione è in aumento contenuto, per il colmamento del minimo sul meridione ed il suo spostamento verso levante, ma ancora ci sono venti sostenuti e si attende un’ulteriore diminuzione termica.
Per i prossimi giorni le previsioni sono discordanti già a partire da domani, quando le ipotesi considerate dai modelli portano in due differenti direzioni:
– rinforzo dell’alta russa e retrogressione della depressione mediterranea con ritorno di precipitazioni anche forti al centro sud a carattere nevoso, con diminuzione termica fino a domenica.
– Graduale allontanamento della depressione e miglioramento generalizzato della situazione e da sabato ripresa lenta delle temperature massime.
La linea di tendenza che si sta rafforzando nelle ultime ore è la prima, anche se non c’è ancora completa univocità di previsione tra i vari modelli, ma sembra che complice in quota una goccia fredda in moto retrogrado dall’est europeo, permetterà il ritorno a condizione perturbate su tutto il centro sud adriatico con coinvolgimento anche delle aree tirreniche.
La diversità di visione a brevissimo termine ci può far rendere conto di come sia difficile la situazione e quanto sia complessa l’evoluzione anche immediata.