La carta di analisi della circolazione al suolo è esplicita: due potenti fronti freddi di origine artica iniziano a raffreddare gli animi europei. Quello groenlandese, sospinto dai venti gelidi marittimi, si appropinqua verso le coste occidentali britanniche. Il fulcro depressionario più vicino ad esse è a 1007 hPa. Il fronte occluso che da esso scaturisce promette piogge insistenti sulle suddette Regioni.
Il secondo fronte è imperioso sopra i cieli baltici. I venti gelidi artici continentali si infiltrano all’interno della vasta area altopressionaria russa (1025 hPa), abbattendo le temperature.
Ad ovest l’anticiclone delle Azzorre (1027 hPa) abbraccia tutta la penisola iberica andando ad insidiare la vasta area depressionaria francese. Questo nucleo, in attenuazione sui territori transalpini, è in viaggio verso gli ex-Paesi jugoslavi (1015 hPa). L’area depressionaria francese ha richiamato aria calda nordafricana alimentando le cellule temporalesche su gran parte del Mediterraneo occidentale. Qui è ancora preponderante l’azione sciroccale nordafricana.
Dall’immagine satellitare mattutina spiccano i nuclei cumulonembici sovrastanti le nostre Regioni meridionali. Un secondo e parallelo nucleo depressionario temporalesco trova casa sopra la Sardegna, prolungandosi sino alle Regioni occidentali settentrionali.
L’attenuazione cromatica delle nubi francesi testimonia il decrescere dell’intensità pluviometrica. I cumulonembi si dissolvono lentamente e le piogge si fanno più distribuite, ma meno violente.
Ad occidente vengono fotografati due diversi panorami: quello iberico privo di nubi, figlio della possente risalita anticiclonica azzorriana ed il lungo serpentone frontale gelido groenlandese, pronto ad impattare con la superficie settentrionale altopressionaria e a dar vita a piogge intense sulle aree britanniche.
Come ben evidente dalla quasi assenza di nubi, i venti gelidi artici continentali, derivando dalla vasta zona altopressionaria lappone, non intaccano pluviometricamente l’area altopressionaria russa, le temperature si abbassano uniformemente su tutta la zona, non ci sono scontri tra masse particolarmente diverse.
La Penisola Balcanica permane “bollente” per la stagione.