Un’eccezionale ondata di maltempo ha interessato nelle ultime 48 ore parte del territorio turco, colpendo in particolare la Tracia, ovvero la regione nella parte europea che si estende all’area di Istanbul. L’ultimo bilancio è terrificante, in quanto fino a questo momento si contano almeno 28 vittime, ma purtroppo si tratta di un numero destinato probabilmente a salire. Inutile dire che i danni sono immensi, pari a diversi milioni di euro: svariate decine di auto sono state spazzate via dalla violenza dell’acqua restando sommerse, mentre vari ponti autostradali sono stati letteralmente demoliti.
I soccorsi sono resi difficili da un miglioramento che tarda ad arrivare, sebbene quest’oggi i fenomeni temporaleschi più incisivi si siano estesi verso levante, interessando molte zone settentrionali della Turchia, ma non in particolare le stesse aree già pesantemente colpite. Questa forte instabilità deriva dalla presenza di un vortice fresco in quota, letteralmente chiuso su sé stesso e supportato da un richiamo d’aria molto calda ed umida in risalita dal Mediterraneo e dalle nazioni del Medio Oriente.
Quest’oggi l’area instabile dell’Europa sud-orientale si è in parte estesa verso l’Italia, dove pertanto non abbiamo avuto lo stesso contesto soleggiato dei primi giorni della settimana. Una parte dell’aria fresca in quota si è così spinta verso le nostre regioni, debilitando un po’ l’anticiclone. I maggiori fenomeni temporaleschi si sono avuti in corrispondenza delle Isole Maggiori, principalmente nelle ore pomeridiane. Ciò si è verificato, in quanto si sta creando una forte area d’instabilità di contrasto fra masse d’aria diversa fra i bacini meridionali italiani e le vicine zone nord-africane.
Il movimento dell’area instabile ciclonica verso le nostre regioni è dovuto a quel canale anticiclonico che si sta rinforzando dall’Atlantico Orientale (in corrispondenza delle Isole Britanniche) fino al cuore della Russia. Questo corridoio d’alta pressione ha pressoché respinto l’attacco sferrato dalla depressione atlantica che abbiamo seguito ieri in azione sulla Gran Bretagna, dove ha portato forti venti e molte precipitazioni sulle zone centro-settentrionali.
Il grosso del maltempo si è spostato nella giornata odierna sulla Penisola Scandinava, mentre una debole struttura nuvolosa è riuscita a penetrare tra il Canale della Manica, la Francia Settentrionale, i Paesi Bassi, il Belgio, la Danimarca e la Germania nord/occidentale. Si tratta di un sistema nuvoloso che si è incanalato fra le due roccaforti anticicloniche, ma che è in avanzata fase di sfaldamento ed è rapidamente destinato a morire.
L’alta pressione sul Nord Europa spesso è sinonimo di tempo poco stabile per le nostre regioni. Non vi sarà l’eccezione nemmeno stavolta, in quanto s’annuncia una fase conclusiva della settimana con instabilità a carattere sparso. Stante la presenza del vortice depressionario in quota e l’azione di un flusso di correnti provenienti dai Balcani, le temperature si sono definitivamente riportate nella media ed il clima resterà relativamente fresco anche durante i prossimi giorni. Nella giornata odierna le temperature non hanno superato in nessuna località i 30 gradi, l’estate appare quindi ormai archiviata.