PERTURBAZIONI IN SERIE La nuova perturbazione, estesa tra i meridiani centrali europei e l’Italia, risulta legata con un perno ciclonico principale, rimasto stazionario in prossimità dell’Irlanda. Non a caso il maggiore maltempo ha interessato il Regno Unito, con piogge piuttosto importanti soprattutto in Cornovaglia. Da qui si diramano le varie perturbazioni atlantiche, che non danno tregua e non accennato a placarsi, impedendo così all’anticiclone oceanico di tentare degli allungamenti organizzati verso il Vecchio Continente.
Una delle costanti di quest’ultimo periodo è data dal fatto che il treno di perturbazioni atlantiche tende tuttavia ad arenarsi tra le nazioni centrali europee e l’Italia, in quanto più ad oriente agisce un ostinato muro anticiclonico, alimentato dalla risalita di masse d’aria sub-tropicali. Questa presenza anticiclonica regge ancora, ma il centro motore si va predisponendo fra la Russia e la Penisola Scandinava: una minore ingerenza delle tiepide masse d’aria sub-tropicali sta consentendo la lenta discesa di masse d’aria artiche verso il nord della Russia, mentre finora il gelo artico era rimasto incollato alle alte latitudini scandinave.
ITALIA, non è una perturbazione certo cattiva Quasi tutto il nostro Paese risente attualmente del passaggio perturbato, in particolar modo le regioni centro-settentrionali. I fenomeni di maggior rilievo interessano parte del Nord e le zone tirreniche, più esposte al flusso occidentale che muove il sistema nuvoloso. Si tratta tuttavia di precipitazioni abbastanza diffuse, ma in genere piuttosto deboli e con poco spazio per rovesci o temporali, in quanto non risulta essere particolarmente attiva la ciclogenesi secondaria sviluppatasi tra la Corsica ed il Mar Ligure.
La scarsa intensità delle precipitazioni non permette nevicate sul comparto alpino a quote inferiori ai 1200-1400 metri, ovvero quelle molto prossime all’altezza dello zero termico (posizione in altitudine della temperatura di 0 gradi). Inoltre, le piogge non così abbondanti consentono ai fiumi ed ai Grandi Laghi di non accrescersi ulteriormente, data la situazione strettamente monitorata dopo il maltempo dei giorni scorsi.