Le alte pressioni azzorriana (1035 hPa) e russa (1034 hPa) assistono inermi all’organizzazione meticolosa delle depressioni nordatlantiche. Una costellazione ciclonica costantemente sotto i 1000 hPa produce linfa vitale per una raffica di fronti freddi ansiosi di visitare il cuore del Continente.
Il primo ad arrivare sulle terre emerse è quello britannico, mentre il secondo fronte è posto difronte al Golfo di Guascogna e, con i suoi cumuli ed aria fredda, dà il giusto in supporto al lungo serpentone frontale che taglia l’Europa dal Baltico al settore balearico del Mediterraneo.
Anche sulla Scandinavia meridionale si agitano i fronti occlusi sorvegliati dal minimo barico a 1007 hPa.
Nel Mar di Sardegna campeggia una depressione vistosa a 1012 hPa. Con il movimento verso est sarà la fautrice del maltempo del centro Italia.
L’aria secca presente sulle coste atlantiche del Marocco fa da contrasto a quella molto umida in risalita dall’Algeria che sta invadendo tutto il Mediterraneo.
Il flusso dominante da sud-overst verso nord-est sposta le nubi in direzione dell’Italia investendola quasi per intero con fenomeni temporaleschi e precipitazioni cospicue protratti sino a tutto il centro. Una parziale stabilità resiste solamente nelle Regioni meridionali.
La nuova perturbazione atlantica, con nubi basse e cariche di pioggia, investe tutto il Regno Unito e le coste del Mare del Nord sino alla Scandinavia meridionale.