Sarà il cargo Yong Sheng la prima nave mercantile cinese a provare il Passaggio a Nord-Est, la rotta per collegare Estremo Oriente asiatico ed Europa passando per il Mar Glaciale Artico invece che dall’Oceano Indiano.
Ma non è una prima assoluta, perché già dal 2009 grazie al progressivo ritirarsi ed assottigliarsi della banchisa artica in estate, le navi commerciali hanno cominciato ad utilizzare questa rotta, sebbene in certi tratti con l’ausilio delle navi rompighiaccio. Solo poche decine fino al 2012, ma circa 200 quest’anno, e per la prima volta, appunto, anche una nave cinese.
La rotta nordica attraverso lo stretto di Bering consente un risparmio di circa 7000 km e 10 giorni di navigazione rispetto alla rotta tradizionale attraverso il Canale di Suez, nel collegamento tra i porti dell’Estremo Oriente e quelli del Nord Europa, con conseguente consistente risparmio sui costi.
Nei prossimi anni si prevede un’impennata dei transiti lungo tale rotta, ed addirittura una sua apertura per molti mesi l’anno, non solamente i due o tre estivi. Saranno previsioni troppo ottimistiche? Il tempo ci darà la risposta.
E per l’Italia cosa può cambiare? Forse non moltissimo. Sebbene i porti del Nord Italia in teoria potrebbero essere l’ideale punto d’arrivo europeo delle merci asiatiche e viceversa, nella pratica la mancanza di una politica nazionale del settore ha portato negli anni ad una perdita della competitività dei nostri porti in favore di quelli del Nord Europa, già ora punto d’arrivo/partenza della maggioranza della merce da e per l’Asia, e persino di una parte consistente di quella diretta o in partenza dall’Italia.
Ma il rischio è che, se davvero la rotta artica facesse boom, l’Italia si ritroverebbe marginalizzata non solo per colpe sue, e quindi riparabili, ma anche per un fattore geografico oggettivo.
Un motivo in più, per noi Italiani, di tifare contro il riscaldamento globale. Dal punto di vista ambientale c’è però da considerare che la rotta artica consentirebbe un enorme risparmio di carburante e di conseguenza garantirebbe minori emissioni di CO2 e di altri gas inquinanti.