Il clima globale sta vedendo un graduale aumento della temperatura, mentre da più parti del Pianeta, vari Centri Meteorologici lanciano l’allerta di rischio eventi estremi.
Lo studio condotto dall’Università delle Nazioni Unite, presentato a Bonn in occasione dell’inaugurazione del nuovo dipartimento di scienze ambientali, è catastrofico: entro il 2050, circa due miliardi di persone vivranno in aree a rischio alluvioni.
Vi sono tuttavia alcune considerazioni che mi permetto di fare: oggi le aree a maggior rischio alluvionale sono quelle del Terzo Mondo, vi abitano circa mezzo miliardo di persone. E’ il Terzo Mondo ad avere il maggior tasso di crescita della popolazione nel Pianeta; i Paesi ricchi (quelli a minor rischio alluvione), come è noto, sono a crescita zero e si prevede che nei prossimi decenni diminuiscano di popolazione.
In poche parole, le regioni indicate già a rischio alluvione, entro 45 anni, avranno oltre il doppio dell’attuale popolazione. Quanto detto riduce la gravità della notizia, anche se comunque rende noto che i rischi per la popolazione sono in aumento.
Gli scienziati hanno individuato le principali cause che provocherebbero l’aumento della probabilità di alluvioni: il primo è la crescita degli eventi estremi, quindi di alluvioni. La seconda situazione di pericolo è l’aumento del livello marino, la terza è il disboscamento.
In questi ultimi mesi le agenzie di stampa diramano notizie di gravi ondate maltempo da più parti del Pianeta: il cambiamento del clima è iniziato.