Le tempeste di neve, questo ci dicono gli esperti, richiedono due cose: umidità e temperature dell’aria al di sotto del punto di congelamento. Questo significa che in molte zone del Pianeta servirebbero 10, 20 o addirittura 30 gradi in più prima che smetta di nevicare.
Fino ad allora, le tempeste rimarranno del tutto possibili e le condizioni meteorologiche naturali e la variabilità casuale permetteranno inverni insolitamente freddi e nevosi in varie parti del pianeta.
Per dimostrare che le tempeste di neve da record non sono incompatibili con il riscaldamento globale si deve guardare al passato alla ricerca di nevicate storiche e alle condizioni meteo climatiche che le hanno generate.
Un’analisi di tali tempeste tra il 1961-2010 ha rivelato che mentre la maggior parte delle tempeste di neve estreme si verificavano nelle stagioni più fredde e umide rispetto alla media, circa il 35% delle stagioni nevose che causavano eventi di neve estrema erano più calde della media.
Questa la conclusione del gruppo di studiosi che ha effettuato la ricerca: “anche se le temperature continueranno a salire come negli ultimi decenni si registreranno comunque tempeste record, come è stato osservato in stagioni più calde e asciutte rispetto alla media”.
Non solo continueranno a verificarsi tempeste di neve da record, saranno anche più probabili. Secondo il Third National Climate Assessment sussistono prove concrete che le tempeste invernali nell’emisfero settentrionale sono diventate più frequenti e più intense a partire dal 1950.
La spiegazione di tutto ciò non è così semplice, ma pare che il riscaldamento globale abbia reso l’atmosfera più umida e ciò condurrà a piogge e nevicate sempre più forti.