E’ stata una stagione estiva di grandi incendi, quelli che oramai costituiscono una piaga della stagione calda che risulta difficile tamponare.
L’estate californiana è infatti mediamente calda ed asciutta, in modo particolare quando si verificano i venti orientali che soffiano dai deserti interni, portando ad ondate di aria caldissima e secca, l’ideale per provocare questo flagello.
Adesso, tuttavia, è arrivata la prima grande tempesta oceanica, in grado di spezzare, per la prima volta, il dominio anticiclonico e caldo su queste zone.
L’Oceano Pacifico è infatti il grande regolatore del clima di queste zone, che, durante la stagione invernale, vengono ripetutamente investite dalle perturbazioni oceaniche, che scaricano anche grandi quantità di neve sulle catene montuose (che detengono anche il record mondiale di nevosità in una singola stagione nevosa).
L’arrivo di questa intensa perturbazione ha destato preoccupazione, tanto che il National Weather Service ha lanciato oggi un allarme per le zone costiere ed i dintorni della Contea di Santa Barbara.
Qui infatti il fuoco estivo ha bruciato 10 mila ettari di bosco, e le piogge molto abbondanti sono potenzialmente in grado di provocare fenomeni di inondazioni e colate detritiche, tanto che i residenti delle zone suddette sono stati avvertiti di predisporre sacchi di sabbia di fronte alle loro abitazioni, e di preparasi per un’eventuale evacuazione.
Allo stato attuale, sono caduti ben 64,8 mm di pioggia a San Francisco, praticamente il triplo della norma mensile, 32,8 mm a Santa Maria (contro una norma di appena 10 mm), e 45 mm all’aeroporto di Bishop, nella zona desertica interna, dove, mediamente, in Ottobre non piove mai (appena 2 giorni di pioggia con 7 mm di media mensile)!