INIZIANO I BOTTI DI CALDO Le temperature già molto elevate degli ultimi giorni, prossime ai 25 gradi, erano solo un piccolo anticipo. La soglia dei 25 gradi è stata diffusamente superata il 28 marzo in particolare su molte località della Val d’Arno, ragion per cui non è esagerato parlare di un contesto dal sapore quasi estivo. Il picco termico maggiore, di ben 28 gradi , è stato registrato a San Columbano. Considerando che siamo ancora a marzo, ecco che queste temperature risultano essere da record.
I NUOVI RECORD Ecco quali sono le stazioni meteo dell’Aeronautica che hanno stabilito in questo 28 marzo i nuovi primati di caldo mensile: Elba-Monte Calamita con +22.0°C (battuti i +21.8°C del 22/03/2001), Monte Argentario con +21.8°C (precedente record +21.2°C del 26/03/1989), Firenze Peretola con +25.8°C (eguagliato il record mensile del 26/03/1989). Tra le altre stazioni che hanno avvicinato i record segnaliamo Arezzo con +24.4°C (+24.6 °C nel 2001), Grosseto +25.2°C (+25.6°C nel 1989), Pisa San Giusto +23.8°C (+24.4°C nel 1968). Non è da meno il caldo anche in altre zone: a Siena si sono raggiunti 25 gradi, sfondando il record precedente risalente ad 8 anni fa.
LE CAUSE DI TALI TEMPERATURE La stabilità atmosferica ancor più marcata è all’origine del forte e diffuso soleggiamento, primo elemento che ha fatto lievitare le temperature. La cupola d’alta pressione, che domina da diversi giorni, si è ulteriormente rafforzata così da intensificare l’azione di subsidenza (compressione dell’aria verso il basso) che genera ulteriore riscaldamento nei bassi strati. A questo va aggiunto un leggero flusso da N/NE che, discendendo dai rilievi appenninici, ha generato locali effetti favonici esaltando ancor più la salita della colonnina di mercurio.
SICCITA’ IN AGGRAVAMENTO Continua a non piovere ed i livelli dei fiumi e degli invasi continuano a calare: c’è molta preoccupazione per il Bilancino, la cui attuale capienza è più che dimezzata rispetto a quella che dovrebbe esserci in questo periodo. Se entro 15 giorni non piove la produzione di grano rischia di venire compromessa seriamente, secondo l’allarme lanciato dalla Coldiretti. In una nota l’associazione degli agricoltori spiega che non si era mai vista una siccità così. Lo stato d’apprensione riguarda tutta la regione dove si è registrato un dimezzamento delle precipitazioni invernali e purtroppo la siccità era già un problema anche prima dell’inverno.