Avete notato una cosa? Da qualche giorno non fa altro che parlare di caldo. Ci stiamo riferendo all’attualità meteo, quella che vede il ritorno dell’Alta Pressione del nord Africa e che segna idealmente uno spartiacque enorme tra la prima e la seconda metà di aprile.
Già, caldo. Ma prima si parlava di freddo, perché le temperature erano spesso al di sotto delle medie stagionali. Quindi? Dove sta la verità?
La verità sta nella media. Ci discostiamo verso il basso? Ok, allora giusto parlare di freddo. Ci discostiamo verso l’alto? Bene, allora è corretto parlare di caldo. Ma nel concetto della media ci si potrebbe perdere, nel significato di media sono comprese tante di quelle cose che limitarsi nel dire “fa caldo” piuttosto che “fa freddo” sarebbe quanto meno banale.
La media può essere raggiunta anche con le anomalie. Il freddo può essere controbilanciato dal caldo, quindi magari a fine mese saremo qui a parlare di un aprile termicamente e pluviometricamente normale. Ma accettare il concetto di normalità, avendo vissuto le anomalie, non sarà semplice.
Giocare sulla terminologia ci sta, ci vuole così poco. Attenzione però, è bene non confondere le idee dei lettori ma soprattutto non prenderli – ma anche non prenderci – in giro. La prima metà di aprile non è stata fresca, a tratti addirittura fredda. Questo è un dato di fatto. La seconda sarà calda? Lo vedremo. Per caldo intendiamo temperature di un certo tipo, quelle che d’Estate si fanno sentire addosso. Forse sarebbe più corretto dire che sarà un periodo decisamente mite, più mite del normale.
Mite però non fa scena. Così come fresco, parlare di fresco non è di moda. Meglio utilizzare l’estremizzazione, quindi caldo o freddo. Questi due termini sì che catturano l’attenzione. Dovrebbe però esserci una classificazione ufficiale della terminologia, tipo il vento: quando supera certe velocità si parla di burrasca, tempesta, uragano e via dicendo. Idem dovrebbe essere per le temperature: se si supera un certo valore allora sarebbe opportuno parlare di caldo, se si scende al di sotto di un certo valore allora sarebbe opportuno parlare di freddo.
Invece no, caldo è quando si supera una media di riferimento ma senza dire quanto, idem per il freddo ma al contrario. Capite bene che in questa sorta di “terra di nessuno” l’utilizzo dei termini è libera scelta di chi scrive e fa previsioni. Quindi non stupiamoci se poi ci si gioca sopra, è normale…