Fra le temperature assurde di questo non-inverno in Europa, allargando i confini del continente anche all’area caucasica, segnaliamo quanto accaduto sabato 15 febbraio tra coste russe sul Mar Nero, Georgia e nordest della Turchia. Oltre ai già segnalati 20,1°C di Sochi, in Russia spiccano i 20,4°C di Adler e i 20,0°C di Ahty, in Georgia 23,0°C a Kutaisi, 22,7°C a Zugdidi, 19,5°C ad Ambrolauri, in Turchia 21,0°C a Hopa, 20,6°C a Trabzon.
Il paradosso della Turchia nordorientale è che, a fronte dei 20°C positivi delle coste, nello stesso giorno si sono superati i -20°C nelle conche intermontane, con -21,1°C ad Agri, ma anche -17,9°C a Kars, -16,8°C ad Ardahan, -15,4°C ad Erzurum.
Per la verità nel complesso l’inverno nell’area caucasica ai confini tra Europa ed Asia non è stato caldo. Dicembre è stato molto più freddo della media, la capitale armena Yerevan è stata la capitale europea (anche se geograficamente sarebbe più corretto considerarla asiatica) più fredda con una media di -6,6°C, ed ha vissuto il secondo dicembre più freddo della storia.
Ed anche dall’inizio del 2014 solo le aree costiere e pre-costiere sul Mar Nero stanno avendo temperature sopra la media, con i picchi di caldo maggiori tra Georgia ed estremo sud russo.
Il clima del Caucaso e della Turchia orientale è molto variabile, esposto sia alle ondate di caldo che giungono dal Mediterraneo sud-orientale che a quelle di freddo dalla Russia e dall’Asia, a Kutaisi ad esempio lo scorso febbraio la temperatura salì a 23,6°C, ma le gelate in inverno sono molto frequenti e le giornate di ghiaccio (massime sotto gli zero gradi) non rarissime. Trabzon (Trebisonda), sulla costa turca, pur con una media massima di febbraio di 10,9°C, ha un record mensile di 26,4°C.