Caldo, o meglio, super caldo, caldo “infernale”. Qualsivoglia definirlo, è caldo desertico, che viene direttamente dal Sahara con al seguito un contingente ventoso non indifferente. E’ bene non limitarsi all’analisi dell’aspetto termico, ma espandere l’orizzonte d’osservazione e considerare la circolazione dei venti. Venti che infatti stanno soffiando dai quadranti meridionali. Che siano di Scirocco, di Libeccio, o Ostro, poco importa. L’origine è sempre la stessa e gli effetti son manifesti. Venti secchi del deserto, capaci di asciugare l’aria rendendo il caldo torrido. Da un lato, se così possiamo azzardarci a definirlo, si ha un po’ di sollievo, in quanto l’organismo non è ostacolato nel normale processo di sudorazione contro gli effetti della calura. Ma dall’altro viene ad accrescersi uno degli elementi di rischio “incendio”. La secchezza dell’aria, oltre a favorire una celere propagazione del fuoco, facilita l’innesco.
Prima di addentrarci nel campo termico – che come vedremo ci farà rabbrividire – ripercorriamo rapidamente le cause che ci hanno condotto nelle fauci di quella che possiamo definire per ora la più forte ondata di calore della stagione. Potremmo avvalerci di un’immagine satellitare, o semplicemente analizzare i modelli evolutivi e carpire la disposizione dei vari attori barici continentali. Noteremmo, con estrema facilità, un treno perturbato discendere in direzione dell’Atlantico portoghese, fino a lambire le coste marocchine. I fronti annessi alla depressione risalgono poi, in seno a un flusso di correnti sud occidentali, verso l’Europa centro occidentale, alimentando poi un nucleo ciclonico secondario situato pressappoco sulla Scandinavia.
Le correnti umide sfiorano l’arco alpino, ove spesso transitano nubi stratificate. Anche oggi, ad esempio, vi saranno delle stratificazioni qua e là, in special modo nelle zone montagnose del Triveneto. Refoli di aria umida e temperata che vanno a cozzare con quella decisamente rovente in risalita dal Mediterraneo. Un mix capace di incentivare una marcata nuvolosità diurna, ma considerata l’espansione della struttura stabilizzante africana verso nord, i temporali odierni saranno ben pochi e limitati esclusivamente a talune aree alpine centro occidentali. Le mappe di previsione indicano probabili sporadico fenomeni in Val d’Aosta, sull’Alto Piemonte e lungo i settori confinali della Lombardia. Precipitazioni in rapido esaurimento serale, quando le schiarite diverranno ampie anche sui monti.
S’è detto dei venti, bene, in Sardegna soffierà lo Scirocco, con intensità. Vento rovente che renderà l’aria secchissima, specie nei settori settentrionali isolani ove sono attese le temperature più alte. Le massime potranno raggiungere e varcare la soglia dei 40 gradi, con punte addirittura di +45 nel Sassarese. Farà molto caldo anche sulla Puglia e nei settori Adriatici in genere. Qui difatti discenderanno correnti favoniche dall’Appennino e la colonnina di mercurio balzerà rapidamente verso l’alto. Nell’entroterra pugliese potrebbero raggiungersi i 43 gradi. In genere, comunque, avremo temperature massime oltre i 35 gradi, anche in aree come la piana emiliana romagnola, o ancora in città come Roma e Napoli. Il caldo potrebbe risultare afoso nelle zone pedemontane padana e nelle piane settentrionali del Nord, ove i tassi di umidità potrebbero attestarsi tra 60 e 80%.
Da segnalare infine la presenza di nubi bassi lungo sulla Riviera Ligure, ove il cielo, attualmente, risulta localmente nuvoloso. In Sardegna sta giungendo il pulviscolo sahariano che rende il cielo del classico aspetto lattiginoso. Pulviscolo che potrebbe propagarsi anche ad altre zone del Sud e della Sicilia.