L’Europa meridionale continua a sperimentare un gran caldo fuori stagione. Martedì 13 settembre, in Spagna, 38,0°C a Siviglia, 37,4°C a Badajoz, 37,1°C a Moron, 37,0°C a Cordoba, 36,4°C a Caceres. Nei Balcani, Gevgelija (Macedonia) 37,7°C, Podgorica (Montenegro) 37,6°C, Gjirokastra e Scutari (Albania) 37,0°C, Demir Kapija (Macedonia) 36,8°C, Mostar (Bosnia) 36,6°C, Sandanski (Bulgaria) 36,1°C.
Stesso copione mercoledì 14 settembre, almeno per i Balcani, visto che in Spagna le temperature sono leggermente calate, con 36,0°C a Cordoba e 35,9°C a Badajoz. Nei Balcani, Gevgelija 37,1°C, Rousse (Bulgaria) 37,0°C, Cuprija (Serbia), Sandanski, Podgorica e Mostar 36,6°C, Demir Kapija (Macedonia) 36,4°C, Drobeta Turnu Severin (Romania) 36,1°C. 26,9°, 27,3° e 27,2°C le medie delle massime di settembre di Mostar, Podgorica e Sandanski.
Intense gelate in Islanda mercoledì 14 settembre, con questi valori minimi: Bergstadir -2,6°C, Grimsstadir -1,7°C, Akureyri (seconda città del paese) -1,6°C, Bolungavik -1,5°C. In campo positivo la capitale Reykjavik, con una minima di 3,0°C. 3,5° e 5,0°C le medie delle minime di settembre di Akureyri e Reykjavik.
Forti piogge martedì in Norvegia meridionale per il passaggio della perturbazione, ex uragano, Katia. Tra le 18 GMT di lunedì 12 e la stessa ora di martedì 13 settembre, 91 mm a Ualand-Bjalund, 52 a Konsmo-Hoyland, 43 a Nedre-Vats. Ulteriori piogge sull’area mercoledì, tra le 18 GMT di martedì e la stessa ora di mercoledì 51 mm a Verdal-Reppe, 41 a Trondheim, 36 a Ualand-Bjuland, quest’ultima stazione arrivata a 200 mm nelle ultime 96 ore.
Alluvioni in Pakistan meridionale. Tra le 0 GMT di lunedì 12 e la stessa ora di martedì 13 settembre, 186 mm a Badin, 158 a Hyderabad, 111 a Chhor, 38 nella metropoli di Karachi, capitale commerciale del paese. Nelle successive 24 ore, ulteriori 54 mm a Hyderabad e ben 113 a Karachi, paralizzata dagli allagamenti, con molte automobili lasciate nell’acqua dai loro conducenti, scuole e molti negozi e mercati chiusi. Estese inondazioni anche in tutta la regione del Sindh, segnatamente tra Badin e Hyderabad. Si lamentano in questo episodio perturbato 29 morti, 7 dei quali a Karachi (il bilancio delle perdite umane dell’intera stagione monsonica è di 260 morti). A Karachi, la media pluviometrica di settembre è di soli 23 mm, in 48 ore è caduta pioggia in quantità quasi pari alla media annua di 168 mm (111 cadono in luglio e agosto).
L’estate 2011 è stata, secondo il NOAA, la seconda più calda di sempre negli USA e la più calda in assoluto per Texas, Oklahoma, New Mexico e Louisiana. Tra le città che hanno registrato la loro estate più calda citiamo le texane Dallas, Austin, Waco, Wichita Falls, Abilene, San Angelo, San Antonio e Del Rio, per la maggior parte di queste città agosto 2011 è diventato il mese più caldo della loro storia climatologica. Dallas ha stabilito un nuovo record di giorni con temperature massime superiori ai 100°F (37,8°C), sono stati ben 70 (dato aggiornato al 13 settembre), contro un record precedente di 69 giorni nel 1980. Vediamo anche per altre città il numero di giorni con massime superiori a 100°F, sempre fino al 13 settembre: Wichita Falls 100 (record, precedente 79 giorni nel 1980), San Angelo 96 (record, precedente 60 nel 1969), Waco 85 (record, precedente 63 nel 1980), Del Rio 82 (record, precedente 78 nel 1953), Austin-Mabry 83 (record, precedente 69 nel 1925), Austin-Bergstrom 69 (record, precedente 55 nel 2009), Abilene 79 (precedente 46 nel 1934). Notevoli anche il record delle sequenze di massime consecutive oltre i 100°F: Wichita Falls 52 giorni (precedente 42 nel 1980), Waco 44 (42 nel 1980), San Angelo 28 (26 nel 2010).
Eguagliato lunedì 12 settembre il record assoluto di Vera Gleba Celeste, in Brasile, con 40,8°C. Oltre i 40°C anche Goias, fermatasi a 40,3°C.
Verso le 13, ora locale, di martedì 13 settembre un violentissimo temporale ha attraversato la capitale neozelandese Wellington, con raffiche di vento, pioggia torrenziale e infine grandine. La grandinata è durata 10-15 minuti, ma è stata talmente fitta da imbiancare le strade cittadine e renderle estremamente scivolose. In alcune aree cittadine pare che l’accumulo al suolo abbia superato i 5 cm. In 2 ore, nel sud dell’Isola del Nord (l’area appunto dove si trova Wellington) sono caduti quasi 600 fulmini.