Era l’inizio di luglio quando annunciavamo la possibilità di ondate di calore eccezionali, nell’ambito di una stagione estiva che fino a quel momento aveva già visto un paio di episodi di caldo intenso portati da rimonte dell’anticiclone africano. Questa previsione si è poi puntualmente verificata e stiamo vivendo un avvio di agosto davvero rovente, con un’ondata di caldo record. La possibilità di nuove ondate di calore sempre più forti trovava riscontro nelle analisi di alcuni indici climatici, in particolare l’ITCZ che è quell’acronimo utilizzato in meteorologia che delinea la zona di convergenza intertropicale.
Nell’analisi di un mese fa avevamo analizzato la forte anomalia in essere del fronte di convergenza intetrtropicale sul Continente Africano, ovvero la zona limite dove si spingono le piogge equatoriali. Come accade ormai dall’inizio dell’estate, il fronte di convergenza intertropicale continua a mantenersi ancora più a nord rispetto al trend tipico di questo periodo ed è questo uno fra i fattori principali che giocano a favore delle espansioni dell’anticiclone sub-tropicale fin sul Mediterraneo. Nella terza decade di luglio si è osservato comunque un lieve arretramento dell’anomalia sul comparto africano occidentale.
Il fronte di convergenza intertropicale si è andato lievemente ad abbassare di latitudine rispetto alla precedente decade, nonostante il massimo si raggiunga normale in pieno agosto. L’ITCZ resta ancora in posizione più settentrionale del normale, ma in modo meno accentuato. Tale situazione potrebbe portare ad un cambio di scenario meteo nelle prossime settimane e probabilmente già nella seconda parte d’agosto. Non stiamo annunciando un imminente stop dell’estate, ma solo una fase finale della stagione che potrebbe risultare più normale e senza gli attuali picchi clamorosi di caldo anomalo.