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Caldo africano? No, grazie: il lungo termine dovrebbe “scongiurare” bollenti pericoli

di Ivan Gaddari
05 Lug 2006 - 17:29
in Senza categoria
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caldo africano no grazie il lungo termine dovrebbe scongiurare bollenti pericoli 6311 1 1 - Caldo africano? No, grazie: il lungo termine dovrebbe "scongiurare" bollenti pericoli
L’elemento saliente a breve termine.
Un’acuta fase di tempo instabile sta per interessare la nostre Penisola, figlia di una depressione atlantica che andrà a constrastare violentemente con il caldo Mar Mediterraneo. Attesi forti temporali su molte delle nostre regioni, con calo termico per correnti moderate da nordovest.

L’elemento saliente a medio termine.
A seguire, ecco che un campo di alta pressione, la cui matrice subtropicale sarà diretta prevalentemente alla Penisola Iberica, porterà un miglioramento ad iniziare dai settori occidentali italiani. Tuttavia rimarremo esposti a correnti mediamente settentrionali e le temperature non varcheranno le soglie medie stagionali, salvo locali eccezioni.

L’elemento saliente a lungo termine.
L’alta pressione delle Azzorre distesa lungo i paralleli, prossima alla Penisola Iberica e con un suo promontorio orientale che andrà a spingersi fin verso la Penisola Scandinava, laddove ritroveremo un’altra figura di alta pressione di matrice chiaramente continentale.

Il trend a lungo termine:
Siffatta configurazione conferma quanto detto nel corso dell’ultimo editoriale, ossia la presenza di un treno di onde Atlantiche in movimento Est-Ovest. Onde che, ad intervalli più o meno regolari, proporranno anse debolmente depressionarie (dirette principalmente al Centro Europa) a promontori stabilizzanti, i cui effetti risulteranno più evidenti sul bacino del Mediterraneo.

Elementi di incertezza: In un certo qual modo possiamo riferire di un’evoluzione quasi “old-style”, se non altro per la presenza lungo i paralleli dell’alta pressione delle Azzorre. Tuttavia, è bene rammentarlo, non si tratta di una configurazione barica vecchio stampo e non si escludono pertanto soprese. Da non trascurare assolutamente l’attività depressionaria presente in prossimità dell’Islanda.

Fattori di normalità climatica:
Quel che appre evidente, a differenza dello scorso periodo, è un ritorno a condizioni termicamente prossime alla normalità. Come detto in apertura sembrano infatti scongiurate nuove ondate di caldo intenso, tali di riportare le temperarture oltre le medie.

Ricordiamo peraltro come il concetto di normalità termica esuli dal concetto di normalità climatica, intesa più che altro come un trend barico riscontrabile nel corso di un vasto arco temporale d’osservazione.

Focus: evoluzione sino al 18 luglio 2006
Il miglioramento del tempo, previsto per la prossima settimana e successivo al passaggio instabile del weekend, sembra poter protrarsi fin verso la conclusione del periodo d’osservazione.

L’alta pressione nord Africana pare non avere nessu tipo di velleità nei confronti delle nostre regioni, mentre onde più o meno accentuate atlantiche, seguite da correnti mediamente occidentali, ci darebbero un clima sostanzialmente piacevole. Qualche passaggio instabile potrebbe interessare le Alpi e l’Appennino Centro Settentrionale, mentre il tempo si mostrerebbe tutto sommato stabile sul resto del Paese.

Evoluzione sino al 23 luglio 2006
Anche i giorni successivi sembra possano proseguire sulla falsa riga del precedente periodo, confermando pertanto l’assenza della tanto temuta alta pressione Africana e portando temperature in linea col periodo per quello che, comunemente e statisticamente, dovrebbe essere il mese più caldo dell’anno.

In conclusione.
Bene, l’analisi tracciata sembra combaciare alla perfezione con l’ultima proposta appena ieri. Ciò conferma una spiccata attitudine dei modelli di previsione ad una maggiore affidabilità e permeabilità interpretativa durante il semestre caldo.

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