Scrivo questo articolo con immensa gioia, e con immensa gioia racconto dei 5 cm forse 6, c’è chi dice 8 che sono caduti sulla mia città, Taranto; la Murgia tarantina è in ginocchio e in molti paesi dell’entroterra tarantino si stanno battendo records ventennali. Mentre scrivo Locorotondo (Ba) segna già 50 cm di accumulo mentra Castellana Grotte (Ba) 15 cm; importanti nevicate hanno colpito e ancora colpiscono Martina Franca(Ta) Ostuni(Br) e Castellaneta (Ta).
Oggi 6 Febbraio (n.d.r. l’articolo è stato redatto la sera del 6 febbraio), l’inverno da molti ritenuto esaurito, e da molti ritenuto un’occasione mancata, ha colpito un’altra parte del nostro paese regalando una nevicata a suo modo storica, dopo aver regalato agli amici del nord-ovest mezzo metro di neve che ricorderanno a lungo e a Firenze una nevicata che non si vedeva da anni, e dopo aver spazzato in lungo e in largo la nostra penisola con temperature da brividi che molti ricorderanno a lungo.
Certamente rimane un fatto che la maggior parte del paese aspetta ancora la sua nevicata, penso agli amici di Roma o a quelli delle regioni centrali adriatiche, ma chissà che l’inverno non regali una fine dolce anche per loro.
In queste ore la Puglia riceverà gli ultimi frutti di un Major Warming che io e molti altri abbiamo visto nascere ormai un mese fa, monitorandolo nella sua crescita e nelle sue conseguenze in troposfera. Abbiamo creduto chi più chi meno che avrebbe potuto regalarci un nuovo 1956, ma forse è stato meglio che ciò non sia avvenuto, visto che il nostro paese, come altri, non sarebbe stato in grado di affrontare una emergenza simile.
In tempi di decurtazioni di gas e di difficoltà serie per tutti i paesi europei non più avvezzi ad affrontare problemi ormai accantonati dall’illusione che il global warming avrebbe reso foto storiche le grandi nevicate e inutili per fino i riscaldamenti, ci viene in mente un dilemma, mica tanto fantasioso: questo major warming è il secondo di grandi dimensioni che ha colpito l’Europa negli ultimi 5 anni, e gli ultimi 5 inverni non sono sati così tiepidi in Europa come qualche serrista convinto ci vuol far credere. Ricordate forse le nevicate di Atene del 2004, o i record storici battuti da Bucarest nel Dicembre del 2002? Ricordate le nevicate di Palma di Majorca dell’inverno scorso? La grande Russia in ginocchio e l’Ucraina costretta a rubare il nostro gas per la propria sopravvivenza? Non sono allucinazioni, ma cronaca.
E’ necessario a questo punto fare una grossa riflessione: è prprio vero che il global warming, fenomeno inequivocabile porti il nostro pianeta verso gli squilibri individuati dall’IPCC? E’ proprio vero che l’unico effetto sia il riscaldamento e la tropicalizzazione del clima, è proprio vero che andiamo incontro a inverni più miti e a estati più torride?
Quest’anno ho visto scene d’altri tempi, ho visto gente spalare la neve come si faceva negli anni trenta e purtroppo ho visto paesi autoproclamatisi civili lasciare che centinaia di persone morissero per il freddo. Questa notte manderemo in archivio un episodio che per i più resterà folclore, o dolce ricordo, ma non dimentichiamo che i cambiamenti climatici che stiamo vivendo sono molto lontani dall’essere realmente inquadrati e compresi. Vi lascio con questo interrogativo e con una suggestiva conclusione: non credo proprio che episodi come quelli degli ultimi anni saranno così rari in futuro qui da noi…