S’è aperta ufficialmente la prima, vera, fase fredda della stagione autunnale. Non facciamo ingannare dalla portata termica in arrivo, il calendario recita autunno. Avanzato, questo è vero, ma sempre autunno. E proprio il fatto d’essere oramai a novembre, potrebbe indurre tanti a ritenere il freddo un elemento normale di questa fase stagionale. Deduzione corretta, qualora si fosse verificata alla fine del mese corrente, allorquando, sovente, il passato proponeva fasi fredde con le prime vere nevicate in montagna anche a quote relativamente basse.
Ma quanto sta accadendo in queste ore, rappresenta una situazione tale da far invidia, in un certo qual modo, persino ad alcune avvezioni fredde del cuore invernale. È vero che l’Italia ne risentirà soltanto indirettamente, ma il range termico subirà uno scarto, verso il basso, identificabile in valori persino di 20 gradi, specie in quota. Se poi si considera il repentino passaggio da condizioni climatiche tardo estive all’inverno precoce, la percezione del freddo sarà ancora maggiore.
Ci verrà incontro il sole, che su molte regioni non smetterà di brillare e che pertanto limiterà il calo, in particolare al suolo, delle temperature. Tuttavia si dovrà metter mano al vestiario pesante, perché la sera, al primo mattino e la notte, il freddo si farà sentire, tanto che si prevedono le prime, estese e diffuse, gelate autunnali. In alcune regioni, poi, le tese correnti Nord orientali porteranno nubi dalla Penisola Ellenica che, addossandosi lungo l’Appennino, potranno dar vita ad isolate nevicate, anche a quote collinari.
Una situazione dettata dall’azione del Vortice Polare, situato, con un nucleo assai vasto, Tra Scandinavia e Russia Europea. Il ponte di alta pressione, venutosi a costruire tra l’Azzorriano e il Groenlandese, determina lo scorrimento d’aria gelida polare in direzione dei Balcani, della Grecia e della Turchia, con formazione di un minimo secondario foriero di maltempo e diffuse nevicate tanto che, nei prossimi 2-3 giorni, ne sentiremo parlare tra Tg e giornali.
Come detto, il nostro stivale risentirà perlopiù delle correnti in arrivo, riscontrabili, sino alla serata di ieri, addossate lungo l’arco alpino. Ne sono testimoni vari elementi, tra i quali i venti di caduta che hanno interessato vaste porzioni del Nord Italia, così come le prime vere nevicate cadute su Austria, Germania e Svizzera, a quote persino pianeggianti. Oltre al foehn, tuttavia, lungo il Tirreno soffiavano sostenuti correnti occidentali, da Maestrale sulla Sardegna, frutto del richiamo pre-frontale e che portava nubi e precipitazioni, in alcuni casi più intense del previsto, tra Lazio e Campania, con locali sconfinamenti su bassa Toscana, Abruzzo occidentale e Sardegna Settentrionale.
Precipitazioni che, durante la notte, scorrevano rapidamente in direzione Sud, sospinte dall’ingresso dell’aria fredda. Tanto che, nelle prossime ore, bagneranno Molise, Basilicata, Calabria, Puglia del nord e Sicilia orientale. Si tratterà di fenomeni tra il debole ed il moderato, con intensità maggiore sui rilievi, laddove giungerà la prima neve a quote in progressivo calo durante la serata. Fin verso i 1500-1600 m di quota.
Sul resto della Penisola avremo condizioni di tempo sostanzialmente stabile, col sole che regolerà, parzialmente, la discesa termica dettata dai venti Nord orientali. Bora che spirerà con intensità sostenuta nel Triestino, i cui effetti ci potranno fornire la reale portata dell’avvezione fredda. Insomma, si inizierà a respirare aria invernale ed avremo bisogno di coprirci in modo adeguato.