Il risveglio odierno, così come accaduto nel corso degli ultimi giorni, porta in dote ben poche novità. Il cielo sarebbe perlopiù sgombro da nubi, se non fosse per quel fastidio fenomeno atmosferico riducente, in molti casi pericolosamente, la visibilità: parliamo delle nebbie. Già, un elemento che, nella stagione autunnale, rappresenta qualcosa di normale. Senza il quale sarebbe difficile immaginare una fase anticiclonica degna della stagione.
È vero, abbiamo detto, e lo ribadiamo, quanto invero sia anormale la configurazione barica che porta il bel tempo nel Mediterraneo e su buona parte dell’Europa Centrale. Una bolla d’aria calda dal Nord Africa, come un pavone, s’è gonfiata a seguito dell’ennesimo affondo depressionario a largo delle coste portoghesi. Ci siamo abituati, sì, e forse sarebbe opportuno rivedere il concetto d’autunno mediterraneo.
Da tempo persistono gli scambi meridiani di calore, così intensi da estremizzare gli effetti climatici. Prima il caldo, fuori stagione, poi correnti settentrionali. Isolamento di gocce fredde in quota, ora sul Portogallo, talvolta nel Mediterraneo, portando fenomeni piovosi addirittura alluvionali. Non è capitato, per fortuna, ad ottobre, ma il ricordo di settembre è ancora vivo nella memoria di chi segue con passione il tempo che fa.
Giungiamo, velocemente, ad analizzare quel che ci offre il piatto meteorologico odierno. A dire il vero, se non fosse per qualche lieve cenno di novità, si rischierebbe d’annoiarvi proponendo sempre lo stesso scenario. Ma abbiate pazienza, in situazioni di alta pressione persistente, diviene difficile apportare elementi in grado di catturare l’attenzione di chi, e siete in tanti, ama freddo, piogge, fenomeni intensi. Ma v’è anche chi, invece, attende il weekend sperando nel bel tempo, per potersi godere, in relax, 48 di merito riposo lavorativo.
Situazione generale: il Mediterraneo gode della protezione, insistente, di un vasto campo anticiclonico a tutte le quote, la cui matrice è indiscutibilmente Nord africana. Tuttavia, rispetto agli ultimi giorni, sarà possibile osservarne, non certo ad occhio nudo bensì nelle mappe di previsione, un lento spostamento verso Ovest, in direzione dell’Europa Occidentale.
Il perché di ciò? Sulla Scandinavia è giunto l’inverno e và rafforzandosi un nucleo depressionario alimentato da aria assai fredda proveniente direttamente dall’Artico. Una struttura che, specie nei prossimi giorni, si porterà con decisione sull’Europa Centro orientale, determinando un drastico cambiamento delle condizioni meteorologiche.
Osservando l’immagine satellitare del mattino, è comunque possibile osservare un corpo nuvoloso, disteso da Ovest verso Est, portarsi su Austri e Svizzera, lambendo, in parte il nostro arco Alpino. È un fronte associato alla suddetta depressione, la cui azione determinerà un generale aumento delle nubi lungo i nostri rilievi settentrionali, laddove non escludiamo, al pomeriggio, locali deboli precipitazioni.
Nubi in aumento anche in pianura, ma si tratterà di nubi medio alte, così come su parte delle regioni Centrali. Segnaliamo, inoltre, un primo lieve calo termico che dal Nordest si farà strada verso il resto del Nord ed il medio Adriatico, frutto delle correnti Settentrionali innescate dal movimento depressionario scandinavo.
Altrove prosegue l’estate, specie al Sud e sulle Isole, laddove vi sarà sole per tuta la giornata e le temperature, ancora una volta, saranno ben oltre le medie stagionali. Attenzione alle ore notturne ed al primo mattino, perché le nebbie, anche se in fase di attenuazione, si potranno presentare ancora.