Quella tra il 23 ed il 25 maggio 2013 è stata una delle ondate di freddo fra le più tardive mai avvenute negli ultimi decenni, che ha colpito principalmente il Nord e parte delle regioni centrali. L’aspetto meteorologico più eclatante è costituito sicuramente dalle nevicate fuori stagione che hanno ammantato le aree alpine e persino la dorsale settentrionale appenninica a quote a tratti inferiori ai 1000 metri. Non solo l’aria fredda in quota, ma anche l’incisività della perturbazione, attraverso precipitazioni intense, avevano favorito questo drastico abbassamento del livello delle nevicate su livelli del tutto eccezionali, riportando scenari da pieno inverno. Non solo freddo e neve, ma anche trombe d’aria marine sulla costa veneta, nei pressi di Chioggia
Le temperature scesero in picchiata, su valori più novembrini che da fine maggio, in qualche caso prossimi a quelli da record per il periodo: in diverse località della Val Padana la colonnina di mercurio aveva addirittura faticato a portarsi sopra i 10 gradi in pieno giorno, come ad esempio su Milano con appena +7°C a metà giornata prima che giungessero le schiarite nel corso del pomeriggio. Da evidenziare poi come su Genova aeroporto venne registrata una minima d’appena 10 gradi, cioè il valore più basso raggiunto in terza decade di maggio dalla stazione aeroportuale a pari merito col 30 maggio 1980. Nell’immagine in basso una copiosa nevicata a Colere, sul bergamasco: vera e propria cartolina invernale a soli 1050 metri di quota.