Diciamolo, sinora non è che abbia fatto chissà che caldo. C’è stato qualche assaggio, questo è vero, ma nulla di così eclatante da far gridare all’ennesima Estate africana.
La stagione astronomica prenderà piede proprio oggi, appena dopo le 12, quindi è arrivato il momento di iniziare a concentrarci su quel che potrebbe realmente accadere in termini di condizioni meteo estive. L’Alta Pressione è là, a portata di mano, viene a trovarci a corrente alternata ma non riesce a prendere il sopravvento. Troppe le insidie, troppi gli ostacoli da affrontare. Prima da ovest, ora da est. Eh sì, da est sta arrivando tanta aria fresca – addirittura fredda – che andrà a inficiare il bel tempo.
Prepariamoci a un peggioramento che localmente potrà divenire davvero cattivo, cattivo perché ovviamente andranno a innescarsi contrasti termici persino troppo violenti. Ciò significa che si dovranno mettere in preventivo temporali o veri e propri fortunali, con nubifragi associate, grandinate, colpi di vento e un generale abbassamento delle temperature.
Ma l’argomento di questo approfondimento è un altro. Dovevamo partire da una premessa, doverosa, così da farvi comprendere la volubilità di questo primo accenno d’Estate. Ma il caldo, quello vero, quello africano, potrebbe arrivare molto presto. Forse non durerà come in passato, visto che i modelli matematici di previsione non sono così convinti di una sua persistenza, ma potrebbe picchiar duro. Quando? Probabilmente nei primi giorni di luglio.
Primi giorni di luglio che potrebbero caratterizzarsi per l’intervento di un promontorio anticiclonico del nord Africa, capace di portare aria rovente dall’entroterra sahariano. Le regioni più a rischio potrebbero essere quelle del Centro Sud e soprattutto le due Isole Maggiori, laddove i termometri – ovviamente di giorno – potrebbero superare facilmente quota 35°C. Non solo, se lo scenario venisse confermato così come rappresentato attualmente nelle varie carte previsionali non escludiamo che localmente si possa andare anche a quota 40°C se non persino qualcosina al di sopra.
Al momento, lo ripetiamo, non sembra che il termine “persistenza” rappresenti l’Estate 2018. Forse quest’anno sarebbe più opportuno utilizzare il termine “variabilità”, se non addirittura “estremi”. Estremi meteo, sì, perché sinora stiamo passando dal bel tempo al maltempo, dal maltempo al bel tempo. Un balletto che ha caratterizzato pesantemente questo mese di giugno, che presumibilmente chiuderà in surplus pluviometrico in molte zone d’Italia, un balletto che potrebbe proseguire anche nel cuore della bella stagione.