Siamo all’apice del raffreddamento iniziato nel corso del week-end pasquale: le regioni centro-meridionali sono infatti interessate dal transito di un nucleo d’aria gelida in quota di provenienza balcanica, con isoterme fino a -35°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa (circa 5500 metri). Di conseguenza si è avuto un ulteriore calo termico ed il ritorno della neve fino a quote decisamente basse, che ha imbiancato anche al di sotto dei 500 metri d’altitudine, con effetti maggiormente marcati lungo le regioni adriatiche. La neve si è spinta diffusamente fino in collina in modo fugace a partire dalla Romagna per poi soprattutto interessare Marche, Abruzzo, Molise e zone interne della Campania.
Risveglio decisamente bianco e cartolina invernale d’aprile per alcune città, fra le quali Urbino, Perugia e Campobasso. In Abruzzo e sul Molise la neve è caduta più copiosa soprattutto sull’entroterra montuoso, ma accumuli di neve degni di nota si sono depositati sulle località della bassa collina; addirittura del nevischio è stato segnalato fino alle porte di Pescara. La neve ha raggiunto a basse quote anche la Puglia cadendo soprattutto in Valle d’Itria, nella zona di Martina Franca, ma anche nella Murgia barese con qualche disagio alla viabilità fino quasi a ridosso di Bari. Questa sferzata invernale nelle prossime ore favorirà l’accentuazione dell’instabilità anche sul resto dell’estremo Sud.