Un primo blocco d’aria fredda artica si è addossato all’Arco Alpino ed in parte inizia a sconfinare più a sud, verso le nostre regioni settentrionali. Non a caso, il flusso di correnti settentrionali trasporta aria più fredda, ma al tempo stesso relativamente secca: un rimescolamento dello strato d’aria in prossimità del suolo ha limitato il fenomeno delle nebbie in Val Padana, con cielo particolarmente terso sulla parte occidentale della pianura, maggiormente soggetta a debolissimi sbuffi favonici.
La visuale dal Satellite mostra l’instabilità che interessa le regioni del Centro-Sud, con rovesci localmente temporaleschi in particolare sulle aree tirreniche centro-meridionali, particolarmente esposte al flusso di correnti nord-occidentali. Una linea instabile interessa anche le zone del medio-alto versante adriatico, tra Romagna (si segnalano rovesci con temperature di 6-7 gradi su località pianeggianti o rivierasche) e Marche: questo è l’indice della graduale irruzione fredda che entra dalla porta nord-orientale, catturata da un relativo minimo ciclonico posto sull’Adriatico Centrale.
Le temperature misurate al primo mattino evidenziano un primo calo dei valori abbastanza significativo, complici i maggiori rasserenamenti notturni e la presenza d’aria un po’ più secca, in un contesto di ventilazione molto scarsa o assente. Tra i valori più bassi segnaliamo i -2,8°C di Malpensa, i +0,3°C di Torino Caselle, i +0,8°C di Piacenza, mentre Milano si è fermata a +1°C con un po’ di nebbia residua.
Gelo più intenso in quota, specie su quelle vallate laddove la presenza di neve al suolo ha esaltato l’irraggiamento notturno: tra i valori di maggior spicco segnaliamo i -11°C di Livigno, i -9°C di Paganella, i -8°C ad Arabba, i -7°C a Dobbiaco, fino ai -4°C di Cortina d’Ampezzo. In alcuni casi, con particolare riferimento alla Valle d’Aosta, sulle vallate esposte alla discesa di venti dai crinali alpini, la presenza del foehn ha riscaldato l’aria, addolcendo non poco le temperature.
Nel frattempo prosegue lo scorrimento d’aria un po’ più fredda ed instabile ed il livello delle nevicate sta scendendo su livelli di bassa montagna non solo sull’Appennino Centrale, ma anche sui settori più a sud come nel caso della Campania.