Molta è l’indecisione che ha contraddistinto i modelli meteorologici in questa ultima settimana sul destino del dicembre appena iniziato. Mentre il modello inglese ECMWF infatti propendeva e tutt’ora propende verso l’interessamento della nostra penisola da parte di una avvezione continentale, il modello americano GFS propende invece per una soluzione più dinamica con blocchi atlantici poco duraturi e addirittura l’avvento sul lungo termine della figura altopressoria di matrice oceanica.
Cerchiamo in questo articolo di vederci più chiaro analizzando come al solito le dinamiche stratosferiche mai così determinanti come in inverno.
La indecisione e la dissonanza dei vari modelli è a mio parere da attribuirsi ad un anomalo comportamento quest’anno della troposfera. Infatti pur essendo stati gli ultimi giorni in stratosfera contraddistinti da valori termici del VP di tutto rispetto, esso in effetti è comunque risultato molto disturbato e addirittura nell’ultima settimana in troposfera abbiamo assistito a un vero e proprio split del suddetto con coinvolgimento degli States da parte di una ondata fredda abbastanza acuta anche se veloce.
Questo split, e qui sta l’anomalia del comportamento troposferico, è avvenuto senza che a livello stratosferico si fosse avuta una benché minima avvisaglia (stratwarming). Ora diciamo subito che se dovessimo attenerci ai segnali che vengono dalla stratosfera, dovremmo pensare che abbia ragione GFS e che alcuna avvezione fredda possa colpire l’Europa nei prossimi 20 giorni. Infatti i maggiori modelli di previsione stratosferica mostrano un notevole e duraturo stratcooling che non potrà che essere foriero di un rafforzamento del VP a scapito dei possibili blocking atlantici, che stando così le cose sarebbero inibiti da un flusso abbastanza veloce di correnti nord occidentali pilotate da un VP canadese previsto in gran forma. Inoltre, altro punto a favore del modello americano, è l’asse del VP cocciutamente allungato fra il Canada e la Siberia orientale, disponendo così il nocciolo gelido in lidi lontanissimi dall’Europa e non fornendo dunque alcun bacino gelido per possibili avvezioni fredde sull’Europa. Sic stantibus rebus dunque non posso che sposare nella mia analisi la tesi di GFS confermando come blande le possibilità fredde per l’Europa centrale e l’Italia almeno fino a S. Silvestro.
Ciò comunque non significa che ci attenda un Dicemnbre monotono, infatti la corda atlantica non sarà sempre tesa ma assisteremo a ondulazioni anche vivaci del flusso che porteranno sul Mediterraneo anche periodi di piogge abbondanti e di neve in montagna come accadrà probabilmente nel prossimo weekend. Dunque tempo sostanzialmente di nuovo nord atlantico, almeno fino a quando in stratosfera la musica non cambierà, con un VP in indebolimento che come l’esperienza ci insegna e soprattutto la natura ordina, potremo vedere solo dalla fine del mese, quando si potrebbe vedere qualche fuoco pirotecnico.