Era stato ampiamente previsto, sia come tempistiche che come intensità. Il peggioramento, il primo da potersi considerare autunnale, ha bussato alle porte dell’Italia nella serata di ieri e dopo aver incontrato qualche resistenza ha deciso di sfondarle. L’ostacolo, data la traiettoria prescelta, era rappresentato dal baluardo alpino. Ancora una volta si conferma un elemento orografico imprescindibile per le sorti meteorologiche peninsulari. Pensate se non ci fosse stato… le incursioni cicloniche avrebbero avuto il via libera ogni qualvolta avessero deciso di salpare verso il porto Mediterraneo. Invece no. Invece c’è e lo si deve gioco forza tenere in considerazione tutte le volta che le perturbazioni arrivano dall’Europa centro occidentale.
Il fronte è stato preceduto da un richiamo d’aria umida, il Libeccio, che ha causato precipitazioni da stau nelle aree maggiormente esposte. Nel Levante Ligure, ad esempio, stamane sono segnalati disagi per allagamenti in particolare sullo Spezzino. Ieri sera, senza che il peggioramento fosse ancora cominciato con decisione, su talune località erano stati già superati i 50-60 mm di pioggia. Nella notte sono arrivati gli acquazzoni e violenti temporali.
Se avessimo utilizzato la consueta immagine satellitare, avremmo potuto identificare le celle temporalesche grazie a quei piccoli quadratini rossi con all’interno una croce gialla. E se avessimo avuto la possibilità di inserire l’animazione e non una singola istantanea – che di solito si riferisce all’ultimo aggiornamento disponibile – avremmo potuto apprezzare come nella notte appena trascorsa le manifestazione temporalesche abbiamo interessato anche altre regioni. Ad esempio la Sardegna.
Ora, invece, li troviamo nel Lazio e si stanno espandendo verso le Marche e l’Abruzzo. Ve ne sono altri – meno numerosi – anche tra la Versilia e il Levante Ligure. Ma è evidente come il Nordest sia l’area più colpita da nubi e precipitazioni. Piogge che dovrebbero attardarsi sino a metà giornata, un pochino oltre sulla Romagna, e che nelle Alpi si sono tramutate in nevicate sino ai 1000 m di altitudine. Sta cominciando ad arrivare la Bora, che preannuncia l’intrusione d’aria fredda e la quota potrebbe calare ulteriormente nelle prossime ore. Potrebbe sfiorare i 700/800 m nelle aree di confine.
Ma il maltempo è destinato a trasferirsi al Centro Italia. La ventilazione di Libeccio penalizzerà le Tirreniche, il Lazio su tutte. Non mancheranno forti acquazzoni ed altri temporali. Con la rotazione dei venti, graduale, da NE le piogge – a tratti intense – si propagheranno verso Marche e Abruzzo, poi di sera potrebbero sfociare localmente in Molise e sulla Puglia Garganica. Anche in Campania arriverà il maltempo, in particolare sul Beneventano, nel Casertano e il Napoletano. Sempre in serata non è esclusa la possibilità che qualche pioggia possa bagnare il Reggino e la Sicilia occidentale. In Sardegna, invece, dopo la nottata temporalesca del settore ovest è previsto un miglioramento ad opera del Maestrale.
Le temperature minime sono salite, lo si evince facilmente da alcuni valori prossimi ai 20°C. Soglia che è stata raggiunta in Sicilia e superata nelle Isole circostanti. Dei venti s’è detto, è da sottolineare soltanto che soffieranno ovunque di moderata intensità e non mancheranno dei rinforzi in particolare sull’alto Adriatico, nel Ligure, su alcuni tratti del Tirreno settentrionale e nel mare di Sardegna.