DEPRESSIONE MOLTO INSIDIOSA in risalita dal Nord Africa Un imminente forte peggioramento coinvolgerà a breve le regioni del Sud: tutto è partito dall’affondo di una saccatura artica, che ha liberato un nocciolo freddo sul Mediterraneo (in vicinanza di Corsica e Sardegna) che ora è sprofondato sulle vicine coste nord-algerine. Si tratta di una ferita ciclonica isolata ma non per questo indolore, con tipica evoluzione a cut-off, in quanto tagliata dalla rimonta anticiclonica che si è fatta strada poco più a nord.
L’affondo di questa goccia fredda così a sud nei territori nord-africani sta iniziando infatti ad innescare maggiori contrasti, un vero putiferio sul Basso Mediterraneo con un ammasso perturbato che sta prendendo parecchia consistenza: un minimo barico al suolo si sta infatti approfondendo sulla Libia nord-occidentale e risalirà rapidamente verso nord-nord/est, portandosi entro la prossima notte poco al largo delle coste sud della Sicilia e subendo un sostanziale approfondimento in grado di innescare forti venti in rotazione antioraria al suo interno.
La non corrispondenza del minimo al suolo con quello in quota, spostato più ad ovest, indica lo sviluppo e il potenziamento di questa configurazione perturbata, che si preannuncia davvero pericolosa e duratura riuscendo ad alimentarsi del carburante dell’aria sub-tropicale richiamata dalle latitudini nord-africane. Già questa sera i fenomeni si andranno notevolmente intensificando tra l’est della Sicilia e la Calabria ionica centro-meridionale (in particolare la parte jonica del reggino), ove potrebbero svilupparsi i primi temporali di notevole entità.
A far la differenza saranno le intense correnti orientali richiamate dalla robusta depressione, che investiranno appieno l’area compresa fra le coste ioniche della Calabria e della Sicilia: questi venti così intense, molto umidi, saranno costretti a risalire le catene montuose, determinando piogge torrenziali ed insistenti soprattutto sui versanti esposti (per via dell’effetto stau), tra Serre ed Aspromonte in Calabria, ma anche sul comprensorio etneo, sui Peloritani (messinese jonico) e sui Monti Iblei in Sicilia. La fase acuta perturbata sarà purtroppo prolungata, in quanto l’area ciclonica si troverà pressoché bloccata nella sua evoluzione proprio dalla rimonta anticiclonica poco più a nord, che abbraccerà anche parte dell’Italia, nel momento in cui il maltempo picchierà molto duro all’estremo Sud.