CALDO ESAGERATO ANCORA IN CRESCENDO – La spinta dell’anticiclone sub-tropicale si rafforzerà ulteriormente nei prossimi giorni: aria ancor più calda di matrice sahariana investirà tutta la nostra Penisola. L’azione di compressione dell’aria verso il basso, esercitata dal robustissimo anticiclone, esalterà il caldo con picchi al suolo che su alcune località potranno raggiungere i 39-40 gradi, sia al Nord che al Sud del Paese. L’Italia verrà quindi per intero stretta d’assedio da un mix di caldo ed afa davvero micidiale. I temporali, attesi principalmente sulle Alpi e con qualche sconfinamento in Val Padana, non daranno certo sollievo o beneficio se non temporaneo, incrementando nel contempo i livelli d’umidità che ci stanno facendo penare, combinati con le alte temperature.
AFRICANO IN GRANDE SPOLVERO – Anche tutta la prossima settimana si preannuncia dominata dal promontorio sub-tropicale, che potrebbe temporaneamente allentare la morsa proprio in avvio di settimana. Ciò non significa che il clima si rinfrescherà, al massimo le temperature potranno calare di 1-2 gradi al Nord e lungo le Adriatiche, con lieve generale attenuazione anche dei livelli d’umidità. La bolla africana riprenderà poi a carburare, ancora una volta per l’ennesimo affondo di una saccatura ciclonica in Atlantico, determinando il nuovo picco di calore sul Mediterraneo Centrale e sull’Italia che si protrarrà con ogni probabilità fino almeno alla giornata di venerdì 23 luglio.
LE SPERANZE DI REFRIGERIO A FINE MESE – La via d’uscita da questo tunnel di correnti africane appare piuttosto impervia e questo a causa della ripetitività di configurazioni bariche penalizzanti, in qualche modo agevolate da quelle che sono le anomalie termiche oceaniche: acque più fredde sul Medio Atlantico attirano le saccature in loco, favorendo le risposte anticicloniche nord-africane sul Mediterraneo e parte dell’Europa. In base a quanto appena detto, appare ancora piuttosto incerta l’entrata incisiva sul Mediterraneo di una saccatura d’aria fresca per il week-end del 25-26 luglio, che potrebbe finalmente dare avvio alla svolta. Se l’affondo della saccatura avvenisse ancora una volta più ad ovest, l’Italia si troverebbe ancora sotto tiro del getto sub-tropicale e di conseguenza dell’aria rovente africana.