Un profondo vortice ciclonico ha interessato negli ultimi giorni l’Italia, collocandosi fra il Golfo del Leone ed il Mar Ligure: la sua impossibilità di progredire verso levante ha accentuato gli effetti del maltempo su gran parte del Nord Italia e più in particolare sulle zone di Nord-Ovest, le quali sono state maggiormente penalizzate dal persistente afflusso umido sciroccale, in risalita a supporto dell’ammasso perturbato. Queste correnti rappresentano il viatico ideale per esaltare le precipitazioni, poiché prima d’impattare contro l’Arco Alpino hanno immesso un importante contributo umido marittimo prelevato dall’Alto Adriatico e dal Mar Ligure.
Di certo, il Piemonte è stata la regione nel complesso più colpita dal maltempo, come possiamo notare da alcuni dati eclatanti delle piogge rilevate sulle stazioni della rete di rilevamento dell’Arpa Piemonte: nel torinese, a Lucerna San Giovanni la pioggia caduta nelle ultime 72 ore è stata pari a 222 mm (di cui ben 115 caduti nella sola giornata di ieri), ma lo stesso quantitativo di pioggia si è riversato sulla stazione Piano Audi di Corio. I Giardini Reali di Torino si sono fermati a 100 mm esatti in 3 giorni, ma per quanto concerne le zone del Piemonte vanno annoverati i 190 mm di Piedicavallo ed i 185 mm di Oropa, entrambe località del biellese, i 161 mm di Alagna Valsesia, nel vercellese, ed infine i 157 mm di Macugnana, sul verbano.
Il cattivo tempo non ha certo risparmiato la Valle d’Aosta, in particolare l’area della Bassa Valle, dove nelle zone maggiormente colpite si sono avuti interventi dei Vigili del Fuoco per l’allagamento di cantine, garage ed altri locali seminterrati. Le precipitazioni maggiori, in questi ultimi due giorni, si sono registrate a Lillianes con 116 millimetri misurati al suolo. Ad Aosta si sono registrati 53 millimetri e 17 è il quantitativo caduto a Courmayeur. In quota, a partire dai 1500 metri, tutte queste precipitazioni hanno assunto carattere nevoso facendo tornare un aspetto prettamente invernale a dire il vero un po’ insolito ad inizio Maggio.
In Lombardia, la giornata di ieri ha visto cadere ingenti quantitativi di pioggia dovuti ai temporali che si sono scatenati al pomeriggio, anche in pianura: sulla base dei dati registrati dalla rete ufficiale di rilevamento del Centro Meteorologico Lombardo, le piogge più ingenti si sono scaricate sul bresciano con 114 mm nella stazione di Brescia Leonessa e 111,5 mm a Brescia Castello. Seguono gli 85 mm di Manerbio, mentre sul bergamasco si sono sfiorati gli 80 mm a Roncobello, località Capovalle. Sul resto della regione precipitazioni in genere comprese fra i 30 ed i 75 mm e sul cremonese, a dispetto degli ingenti allagamenti (di cui vediamo una foto in basso) non si sono avuti picchi superiori ai 50 millimetri, anche se sulla vicina località di Zibello, nella parte emiliana di confine della provincia di Parma, sono caduti quasi 120 millimetri negli ultimi 2 giorni. Si tratta di un’eccezione, in quanto sul resto dell’Emilia le precipitazioni più significative, con picchi di 60-70 mm, si sono localizzati principalmente sulle zone appenniniche e pedemontane del parmense.
In Liguria non ci sono state piogge eccessive rispetto agli standard, ma comunque si sono registrate nel complesso punte di 100 mm sull’Appennino di Levante, tra la Val d’Aveto e la Val di Vara. Tuttavia, a parte le piogge, l’evento clou di questa fase perturbata è stato costituito dalla violenta mareggiata che si è abbattuta sulla Riviera del Ponente Ligure nella serata e nella notte fra il 4 ed il 5 Maggio. Dunque, non solo la Costa Azzurra è stata devastata dalla violenta tempesta: diversi stabilimenti sono stati danneggiati, se non distrutti dalla forza del mare sui litorali di Arenzano e dintorni, ma anche sull’isola Gallinara, al confine tra Alessio ed Albenga, e nell’imperiese. Il mare ha sommerso localmente le zone dei lungomare, mentre più attenuata la mareggiata si è spinta in altre zone del savonese senza causare danni. Nella foto in basso i danni sulla zona della Capitaneria di Porto di Sanremo.