Fa fresco:
gli sbalzi termici, repentini o graduali, rappresentano uno degli ingredienti principali della primavera. Dovessimo analizzare esclusivamente l’andamento termico, possiamo sostenere che in alcune regioni ha seguito i binari della normalità, mentre su altre ha fatto più caldo. Negli ultimi giorni è mutato l’impianto circolatorio: il consolidamento di una struttura anticiclonica ad ovest del nostro Paese ha sospinto, lungo il fianco orientale, fresche correnti settentrionali sull’Italia. Le temperature sono calate, bruscamente, con effetti percepibili soprattutto al calar del sole.
La bella stagione? Una chimera:
le configurazioni che stiamo osservando, da alcuni mesi a questa parte, non offrono alcuna possibilità per rimonte anticicloniche durature. Quelle poche giornate di sole, magari calde, derivavano sovente dal semplice intervallo tra successive perturbazioni. Ad onor del vero dobbiamo dire che a fine aprile c’è stato un primo tentativo africano e gli effetti – in termini soprattutto di temperature – non si sono fatti attendere. Dopodiché è proseguito il trend precedente, dominato in lungo e in largo da depressioni Atlantiche o Artiche.
Primavera o Autunno?:
Domanda lecita, se si considerano le dinamiche del prossimo peggioramento. Perché a differenza dei precedenti, rischia di intrattenersi per un lungo periodo e condizionare – pesantemente – la seconda metà di maggio. Per comprendere cos’accadrà è necessario varcare i confini occidentali e dirigersi sulla Gran Bretagna. Lassù è presente un ampio Vortice Ciclonico, che sta per avvalersi di un contributo d’aria fredda proveniente dalla Groenlandia. La depressione scivolerà a sud, scalzando il promontorio anticiclonico stazionante sulla Penisola Iberica e lo scontro con l’aria calda preesistente non farà altro che enfatizzare la vigoria della struttura ciclonica. Il graduale, lento spostamento verso levante implementerà un’ondata di maltempo particolarmente intensa e duratura, che proprio per come si è generata e come evolverà, assumerà connotati tipicamente autunnali.
Rischio nubifragi?:
Per alcune regioni sicuramente. Addentrarsi nei dettagli fin da ora è rischioso, quel che possiamo dirvi è che l’intensa ventilazione meridionale – vedremo poi se prevarrà il Libeccio o lo Scirocco – esporrà alcune regioni del centro nord a delle piogge abbondanti e persistenti. Su altre si potrebbero manifestare violenti temporali, scaturiti dall’avvezione d’aria caldo-umida che contrasterà certamente con la fresca preesistente.
Lo step successivo:
negli editoriali precedenti s’è detto della difficoltà che potrebbe manifestare la depressione nell’allontanarsi verso est. Difficoltà indotta dalla presenza di una struttura anticiclonica sull’Europa orientale, ragion per cui si spera – come sembra – in un taglio della radice atlantica fino ad inibire ulteriori apporti ciclonici. Ciò significa che si andrebbe ad isolare quella che avrete capito chiamarsi “goccia fredda”, foriera d’instabilità persistente anche nell’ultima decade di maggio.
Focus: evoluzione sino al 26 maggio 2013
Fin da martedì assisteremo ad un graduale peggioramento nelle zone alpine centro occidentali. Le piogge interesseranno la Valle d’Aosta, l’Alto Piemonte e il settore nord della Lombardia, estendendosi anche al Trentino Alto Adige. Nelle altre regioni il tempo rimarrà stabile e le temperature saliranno. Mercoledì, invece, il maltempo colpirà pesantemente le regioni centro settentrionali e la Sardegna. L’estensione dei fenomeni verso sud avverrà presumibilmente nel fine settimana, prima assisteremo ad un temporaneo richiamo sciroccale che farà schizzare verso l’alto le temperature.
Il tempo potrebbe mantenersi instabile anche nella settimana successiva, complice l’insistenza di un Vortice Ciclonico chiuso che come detto faticherà ad allontanarsi verso est. Osservando le proiezioni a lunghissimo raggio non sembrano esserci i presupposti per un miglioramento duraturo neppure nell’ultima decade di maggio.
Evoluzione sino al 31 maggio 2013
Difficile, al momento, fornirvi delle buone notizie. Sembra infatti che ulteriori apporti instabili, sempre di origine atlantica, vadano a sfruttare la lacuna barica presente sui nostri mari per causare ulteriori fenomeni negli ultimi giorni di maggio.
In conclusione.
Estate? Per ora no, grazie. Questo quel che sembra volerci comunicare una primavera che finora s’è mostrata fin troppo capricciosa.