Con questo articolo cominciano la pubblicazione di una serie di articoli che avranno lo scopo di annalizzare l’andamento dell’autunno nel comparto europeo. Iniziamo col trattare il settore nord-occidentale e scandinavo occidentale.
In questo settore geografico, sicuramente il dato di maggior rilievo viene dalla città di Londra ove la stagione autunnale ha chiuso i battenti facendo registrare una temperatura media pari a 13,7°C con uno scostamento rispetto ai valori climatologici medi calcolati sull’ultimo trentennio (1976-2005) di +2,1°C. Il dato risulta essere ancora più sorprendente se si analizza la serie storica degli ultimi trent’anni in quanto l’autunno 2006 si classifica come il più caldo dal 1976, in un trend fortemente indirizzato al rialzo termico, come ben evidente dal grafico allegato ove è riportata in rosso anche la linea di tendenza espressa da una funzione polinomiale di sesto ordine. Interessante notare come negli anni precedenti il 1994 il trimestre autunnale abbia fatto registrare solamente in due occasioni un valore di temperatura media oltre la soglia dei 12,0°C mentre dal 1994 ad oggi tale soglia è stata oltrepassata per ben 9 volte su 13 e mai nei trent’anni precedenti si era superata la barriera dei 13,0°C.
Tornando al contesto geografico nel suo insieme vediamo di analizzare i dati della tabella sottostante ed i valori dello Standardized Temperature Index (la spiegazione di tale indice è posta in fondo all’articolo):
STAZIONE | 09/2006 | DELTA | 10/2006 | DELTA | 11/2006 | DELTA |
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Edimburgo | 14,3 °C | +1,9 °C | 10,9 °C | +1,5 °C | 7,4 °C | +1,2 °C |
Londra | 18,2 °C | +3,1 °C | 14,3 °C | +2,6 °C | 9,1 °C | +1,2 °C |
Dublino | 14,9 °C | +1,8 °C | 11,9 °C | +1,6 °C | 7,6 °C | +0,1 °C |
Parigi | 18,7 °C | +3,0 °C | 14,5 °C | +2,7 °C | 8,9 °C | +2,0 °C |
Lussemburgo | 17,5 °C | +3,0 °C | 12,7 °C | +3,3 °C | 7,2 °C | +3,0 °C |
Bruxelles | 18,6 °C | +3,9 °C | 14,7 °C | +3,6 °C | 9,3 °C | +2,7 °C |
Copenaghen | 16,3 °C | +3,1 °C | 12,7 °C | +3,4 °C | 7,8 °C | +2,8 °C |
Stoccolma | 14,6 °C | +2,6 °C | 9,5 °C | +2,4 °C | 4,8 °C | +2,3 °C |
Oslo | 13,7 °C | +4,0 °C | 7,0 °C | +2,4 °C | 2,6 °C | +3,2 °C |
Trondheim | 12,9 °C | +2,6 °C | 6,9 °C | +0,9 °C | 4,2 °C | +2,7 °C |
SETTEMBRE 2006
Il mese di settembre, in riferimento al comparto geografico in oggetto, è risultato essere certamente il più anomalo dei tre mesi autunnali, come ben evidenziato dal grafico riportante i valori dello Standardized Temperature Index (per ogni località viene riportato il valore dell’indice di settembre, ottobre, novembre, leggendo da sinistra verso destra). Solamente la stazione di Stoccolma e Trondheim registrano valori dell’indice inferiori a +2 mentre tutte le altre località oltrepassano abbondantemente tale soglia con valori notevoli di +3 a Bruxelles e +3,1 a Londra. Siamo pertanto in presenza di anomalie che oscillano fra un’intensità compresa fra il moderato ed il forte con addirittura il valore di Londra che oltrepassa la soglia dell’anomalia eccezionale; ricordiamo che valori dell’indice superiori a +3 o inferiori a -3 hanno una probabilità di verificarsi pari allo 0,27%!
Dal punto di vista degli scarti dalla media osserviamo come tutte le località campione risultino abbondantemente oltre i valori medi di riferimento (1976-2005) con l’incredibile scostamento di +4,0°C registrato ad Oslo, +3,9°C registrato a Bruxelles e a Lussemburgo. Solamente Edimburgo e Dublino rimangono al di sotto dello scarto di +2°C.
Si richiama l’attenzione del lettore sul dato di Oslo che pur presentando uno scarto dalla media superiore allo scarto registrato a Londra, il valore dello Standardized Temperature Index risulta essere superiore sulla località Britannica, in quanto il valore di deviazione standard della città norvegese è superiore a quello della capitale del Regno Unito, e pertanto lo scostamento di +4,0°C risulta meno anomalo poiché il clima medio di quella località, nella stagione autunnale, è caratterizzato da maggior variabilità infrannuale rispetto a Londra.
OTTOBRE 2006
Il mese di ottobre non registra punte di anomalia così elevate come nel mese di settembre, ma rimane comunque il fatto che solamente le località di Trondheim e Lussemburgo riescono a rientrare nel range di normalità climatica, fermandosi l’indicatore ad un valore di +0,5 e +1, rispettivamente. Per tutte le altre località campione si evidenziano valori dell’indice prossimi a +2 e talvolta superiori, sintomo, per il secondo mese consecutivo, di anomalie di moderata-forte intensità. Spicca il valore di +2,4 delle città di Copenaghen e Bruxelles che tra l’altro risultano essere le due località che hanno raggiunto sia a settembre sia ad ottobre valori medi di anomalia superiori alle altre stazioni prese in esame.
Anche i semplici scarti dalla media risultano notevoli con chiusure mensili che quasi ovunque, con la sola eccezione di Edimburgo, Dublino e Trondheim, superano il valore dei +2°C. Ricordiamo al lettore meno attento agli sviluppi meteo-climatici del vecchio continente che, sia per ottobre sia ancora in misura maggiore per settembre, tale situazione di anomalia termica è stata causa diretta di reiterate configurazioni bariche sul comparto euro-atlantico che hanno favorito condizioni prettamente anticicloniche sull’Europa centrale e settentrionale e flussi di aria subtropicale continentale pilotata verso le coste occidentali europee da diverse saccature bariche approfonditesi in atlantico al largo delle coste portoghesi.
NOVEMBRE 2006
Il ritorno di fronti atlantici in direzione del Regno Unito hanno contribuito al rientro nel range di normalità dei valori dello Standardized Temperature Index per le località di Edimburgo, Londra, Dublino. Anche nel resto delle città campione si è registrato un notevole calo dell’indicatore di anomalia che si è mediamente stabilizzato oltre il valore di +1 ma inferiore al valore di +2, espressione di generalizzate condizioni di lieve anomalia termica. Spicca, fra tutti, solamente il valore di +2 di Copenaghen al quale si può attribuire il primato di località mediamente più anomala di questo autunno 2006 nel comparto oggetto di studio.
Dal punto di vista degli scarti termici dalla media, il mese di novembre continua a registrare valori spesso superiori a +2°C in tutte le città ad eccezione di quelle del Regno Unito, nonostante il calo già discusso dell’indicatore di anomalia termica. Tale fatto si spiega semplicemente analizzando la variabilità climatica del mese di novembre da cui si evince come le località dell’Europa settentrionale che risentono meno dell’influenza delle correnti oceaniche (per il comparto in esame quindi escluse Edimburgo, Londra, Dublino) presentano valori di deviazione standard mediamente più elevati, sintomo di maggior variabilità fra un novembre e l’altro. Si porta all’attenzione del lettore l’incredibile sequenza degli scarti dalla media dei tre mesi autunnali della stazione di Lussemburgo, sempre maggiori o uguali a +3,0°C!
La stagione autunnale 2006 termina con diversi record trentennali (1976-2005) di temperatura media miseramente caduti: Edimburgo con i suoi 10,8°C, Londra con i suoi 13,7°C, Parigi con i suoi 14,0°C, Lussemburgo con i suoi 12,4°C, Bruxelles con i suoi 14,1°C, Copenaghen con i suoi 12,2°C e Oslo con i suoi 7,6°C. Inoltre gli 11,4°C di Dublino rappresentano il secondo valore più alto nel trentennio così come i 9,5°C di Stoccolma. Infine ritroviamo i 7,9°C di Trondheim che rappresentano il terzo valore più alto del trentennio.
Nel prossimo articolo si analizzerà il comparto geografico comprendente Spagna, Portogallo, sud della Francia e Svizzera.
Spiegazione Standardized Temperature Index
Rappresenta un robusto indicatore di anomalia termica rispetto ai valori climatologici (1976-2005) ottenuto normalizzando gli scarti dai valori medi di riferimento e standardizzandoli in funzione della deviazione standard. Valori dell’indice compresi fra -1 e +1 indicano il cosiddetto range di normalità climatica mentre valori esterni a tale intervallo identificano anomalie misurate come scarti dalla media in deviazioni standard. Il segno dell’indicatore chiarisce se trattasi di anomalia positiva piuttosto che negativa.
Analisi effettuate su base dati fonte NOAA