L’elemento saliente a breve termine.
Sta fluendo aria Artico-Marittima che in queste ore sta già producendo nevicate in diverse aree del Paese, sino a quote collinari. Intrusione di aria fredda che si farà acuta nelle prossime 48 ore, quando le temperature caleranno ulteriormente e le nevicate potranno interessare anche talune zone litoranee. Da rammentare che la disposizione del blocco anticiclonico oceanico, e di conseguenza del flusso meridiano, lascia le regioni Settentrionali sotto ombra pluviometrica, quindi tempo stabile.
L’elemento saliente a medio termine.
La situazione barica nei settori Centro orientali del Continente europeo appare sostanzialmente compromessa, potrebbe infatti insistere un vasto nucleo di aria gelida che manterrebbe temperature abbondantemente al di sotto della norma. Stante la media delle osservazioni effettuate, anche la prossima settimana dovrebbe proporci condizioni meteo prettamente invernali, caratterizzate dalla persistenza del flusso di aria fredda.
L’elemento saliente a lungo termine.
La tenuta del blocco anticiclonico oceanico rappresenta la maggiore incognita, tuttavia, stante anche la stagione che avanza, possiamo osservare una certa persistenza meridiana.
Il trend a lungo termine:
Ciò significa che l’azione bloccante dell’Alta Pressione oceanica potrebbe persistere e consegnarci altri apporti di aria fredda ma che stavolta potrebbero provenire dalla Russia europea, assumendo pertanto una maggiore componente continentale.
Elementi di incertezza: Evidente quelli che sono i maggiori dubbi, vale a dire quelli derivanti dalla tenuta del blocco anticiclonico oceanico che giocherebbe un ruolo fondamentale nel disegno barico descritto pocanzi.
Altro elemento che va considerato è l’eventuale ripresa ciclonica nel comparto canadese, anche se v’è da dire che con la stagione che avanza il Vortice Polare potrebbe non avere la forza necessaria per ricompattarsi, anche sono parzialmente.
Fattori di normalità climatica:
L’analisi dei vari diagrammi termico barici relativi alle diverse locali peninsulari mostra un trend termico ben al di sotto della norma almeno sino al medio periodo.
Le precipitazioni appaiono invece poco consistenti, tuttavia gli ingressi di aria fredda, specie quando si tratta di aria Artica, sono talvolta imprevedibili. Poi si osserva una discreta ripresa precipitativa, comunque da verificare.
Focus: evoluzione sino al 24 febbraio 2009
Vivremo giorni di freddo moderato, su questo non v’è nulla da eccepire. Confermiamo la maggiore probabilità precipitativa al Centro Sud e nelle Isole, stante le temperature la neve potrebbe cadere sino al piano e nelle coste, in particolare nelle regioni del Medio Adriatico. Il Nord avrà invece condizioni di tempo stabile, al più variabile con precipitazioni confinate alle aree montane di confine.
A seguire si potrebbe concretizzare l’ingresso, temporaneo, di alcun impulsi instabili oceanici, se così fosse la neve tornerebbe a colpire anche le aree pianeggianti del Nord. Ma poi la ripresa del blocco anticiclonico oceanico, con un asse orientato verso nordest, piloterebbe aria fredda Artico-Continentale verso il bacino del Mediterraneo. Da stabilire il grado di interessamento delle nostre regioni.
Evoluzione sino al 01 marzo 2009
Il mese potrebbe concludersi all’insegna degli scambi meridiani di calore, ciò vuol dire che vi sarebbero altre occasioni per incursioni fredde sino alle nostre latitudini.
In conclusione.
In conclusione possiamo affermare che l’evoluzione del riscaldamento avvenuto ai piani alti atmosferici ha seguito i passi più volte descritti, il freddo sta giungendo e altro potrebbe giungerne.