Quella che abbiamo vissuto in ordine alle temperature, in un recentissimo passato, fa parte di quelle “normali” fluttuazioni “d’onda” che portano, dopo diversi impulsi di aria più fredda, una situazione nettamente opposta e che produce, attraverso una disposizione delle correnti provenienti dal basso Mediterraneo, dei chiari, ma non persistenti rialzi termici. Siamo ben lontani “dall’estività”, sia in ordine alla struttura dei gpt, sia alla loro conformazione (disegno non propriamente anticiclonico, ma con ampia curvatura concava). In questa teorica struttura globale, manca quasi totalmente la matrice calda dell’HP delle Azzorre…
In effetti, dopo un sopra media termico, stimabile in 4° C, spalmato sull’intero territorio nazionale, senza riecheggiare “orticelli” poco significativi, sembra prospettarsi nel medio/lungo raggio (3/5 gg), un chiaro rientro di tali valori nella “norma”, accompagnati da una più diffusa e marcata instabilità per via dell’ingresso di correnti “fresche” provenenti dal medio ed alto Atlantico. Un’altalena che, sino ad oggi e dagli inizi del mese di aprile, ha fatto oscillare “l’ago termico” già numerose volte. Siamo in pieno diritto e senza alcun “trauma” nella stagione di transizione. Già da metà della prossima settimana, si prevede , a più fasi, l’ instaurarsi di circolazioni fredde in quota, altezza 500 hpa, che non favorirebbero di certo un periodo stabile, ma diverse occasioni temporalesche, principalmente da contrasto, disseminate su buona parte del territorio Nazionale. Manifestazioni “elettriche” che localmente potrebbero assumere i caratteri di “forte intensità”. Cambia, quindi, nuovamente il tipo di circolazione e il tepore semi estivo, per il momento ci lascia. La primavera procede in tutta la sua normalità, forse carente di precipitazioni tipiche per il periodo, ma non “stonata” e paragonabile a nessuna data “torrida e storica”.
La fase “calda” che abbiamo vissuto è stata carente di molti elementi “caratteriali”; uno di questi, che distinguono un periodo “fuori stagione e chiaramente estivo” è stato il fattore di persistenza, fattore che è stato caratterizzato perlopiù da un passaggio di un’onda variabile, in direzione delle nostre regioni, che da una prorompente “onda convessa” la cui origine doveva essere di ben altra natura.
Ricominciamo da qui…