ATLANTICO AI BLOCCHI DI PARTENZA Forse questa volta ci siamo, la svolta verso un ingresso autunnale più serio potrebbe essere davvero dietro l’angolo. Le ultime settimane sono sempre state caratterizzate da unico comune denominatore: a seguito delle vicende perturbate, peraltro quasi mai da addebitare alle depressioni atlantiche, l’anticiclone si è sempre riportato di gran carriera sul nostro Paese, proteggendo in misura maggiore soprattutto le regioni settentrionali e quelle centrali, dove la penuria di precipitazioni appare maggiormente preoccupante.
Ora lo scenario sembra in qualche modo ribaltarsi, con una forte ridistribuzione circolatoria a livello europeo: nel dettaglio la saccatura atlantica è pronta ad affondare almeno in parte verso l’Italia, con un sistema perturbato organizzato che determinerà una fase piovosa tipicamente autunnale con maggiori ripercussioni soprattutto al Centro-Nord. Anche in quest’occasione l’anticiclone atlantico non resterà in disparte e proverà subito a distendersi verso levante per scalzare l’insidia perturbata ed evitare nuove incursioni: l’operazione potrebbe in parte avere successo, ma la nuova rimonta anticiclonica apparirà molto fragile, non organizzata soprattutto in quota dove continuerà l’azione di disturbi legati ad impulsi freschi nord-atlantici.
Ritorno del bel tempo solo velleitario? Probabilmente sì, in quanto l’alta pressione non sarebbe più sorretta da una radice solida e sarebbe così costretta a spezzarsi ed arretrare la propria roccaforte molto ad ovest, in Aperto Atlantico. Una novità importante in questa stagione autunnale finora caratterizzata dall’eccessivo strapotere delle alte pressioni, protagoniste anche di eccezionali fasi calde fuori stagione.
La debolezza dell’anticiclone sarebbe la conseguenza di una serie di cambiamenti ad ampia scala, fra cui l’abbassamento della linea d’interconvergenza tropicale e il parziale abbassamento degli indici AO e NAO. Ci sono segnali che indurrebbero ad ipotizzare una probabile crescente influenza dei fronti atlantici, le cui ripercussioni potrebbero risultare più importante verso fine mese anche per quanto concerne le nostre latitudini: l’isolamento di una zona anticiclonica sull’Europa Orientale, in successiva traslazione verso la Scandinavia, lascerebbe il Mediterraneo in balia dei passaggi frontali atlantici, come canale di privilegiato e valvola di sfogo. La situazione andrà comunque ampiamente monitorata, per ulteriori conferme o smentite.