Sale in cattedra l’alta pressione su gran parte dell’Europa Occidentale, nell’ambito di una risalita di matrice subtropicale innescata da un affondo depressionario in aperto atlantico. La perturbazione legata al vortice ciclonico atlantico è costretta così a risalire lungo il bordo occidentale del cuneo anticiclonico, riuscendo ad interessare solo le Isole Britanniche per poi mirare a ricongiungersi con la circolazione di bassa pressione in azione tra il Mare del Nord e la Penisola Scandinava.
Il cuneo di alta pressione, alimentato da masse d’aria tiepide di matrice subtropicale, sta abbracciando l’Iberia e buona parte della Francia, portando non solo bel tempo ma anche temperature sopra la media stagionale. Il caldo più intenso interessa il sud della Spagna, anche oggi sono state raggiunte punte di 30 gradi sull’Andalusia. Sul Centro Europa fatica per il momento ad affermarsi la rimonta anticiclonica, anche per via dell’azione ravvicinata di un vortice di bassa pressione in prossimità della Danimarca. Questo vortice fa parte di un più vasto sistema depressionario scandinavo, non molto organizzato ma in grado di portare nuvolosità consistente e precipitazioni sparse, con clima relativamente freddo.
In Italia si fa sentire con sempre maggiore decisione l’espansione graduale della figura d’alta pressione da ovest, ancora frenata dalle resistenze instabili che insistono sull’estremo Sud Peninsulare e sulla Sicilia. Non sono mancate residue precipitazioni sotto forma di rovescio sui versanti ionici di Calabria e Sicilia, mentre per il resto l’intero Paese ha potuto godere di prevalenti spazi soleggiati, a parte velature innocue o un po’ di nubi addossate alla dorsale appenninica.
Il maggiore soleggiamento si è inevitabilmente riflesso sulle temperature massime diurne, capaci di superare i 20 gradi in parecchie località lungo lo Stivale. Le punte più alte si sono toccate a Napoli con 25 gradi, mentre Catania, Firenze, Alghero ed altre località meno note hanno raggiunto i 24 gradi. Nei prossimi giorni, nonostante l’ulteriore accentuazione dell’alta pressione, non si prevede un aumento significativo delle temperature, in quanto vi sarà una progressiva stagnazione dell’aria umida in basso, come si verifica in concomitanza di queste fasi anticicloniche autunnali. Il caldo si sentirà semmai con maggiore anomalia in montagna, tanto che lo zero termico potrebbe arrivare ad oltrepassare i 4000 metri d’altezza, mettendo in seria crisi la tenuta della prima neve caduta di recente lungo i rilievi alpini.
Uno dei principali fenomeni annessi al rinforzo dell’alta pressione è la nebbia, presente questa mattina in banchi sulla Val Padana centro-occidentale ed in genere su molte vallate di gran parte del Centro-Nord. Per il momento non si è trattato di banchi particolarmente spessi o insistenti, ma di certo col trascorrere dei giorni la stagnazione dell’aria nei bassi strati non potrà che facilitare un’intensificazione delle nebbie, rendendo così meno efficace il soleggiamento.