Talvolta, e lo dimostra il presente caso, non è necessario avere dei minimi pressori da “capogiro” al suolo, ma basta un nucleo ciclonico in quota (caratterizzato da aria fredda) ed imbrigliato in una struttura mediamente altopressoria (ovviamente sempre in quota) per sortire gli effetti di piovosità, talvolta persistenti, che abbiamo avuto sulla nostra Penisola.
Se spostiamo la nostra memoria a qualche anno fa, ed a dimostrazione di quanto detto, all’epoca si presentò sul nostro Paese una depressione molto profonda, la quale aveva dei valori pressori di tutto riguardo (980hpa circa), ma non era supportata da un allineamento verticale e soprattutto non era compressa da nessuna situazione di blocco. Il risultato che si ottenne fu assai limitato e non paragonabile agli effetti dell’attuale situazione.
Quindi la complessità di una struttura ciclonica, per dare il meglio di sé, deve essere “aiutata”, sovente, da un’ alta pressione che ne argina la progressione e favorisce una maggiore garanzia di piovosità persistente.
In effetti ed in proiezione futura, il nostro Continente, spiccatamente nel suo settore orientale è, e sarà caratterizzato da questa “montagna altopressoria” che nei giorni prossimi tenterà di rafforzare i suoi geopotenziali anche in area mediterranea. Il clou di questo immensa bolla d’aria stabilizzante troverà sede tra la Russia e la Finlandia e sarà caratterizzata da una struttura molto possente.
La stessa mancanza di venti sostenuti, su buona parte dell’Europa centro orientale è indice di una situazione mediamente anticiclonica che non presenta aree depressionarie profonde tali da giustificare, compensazione tra valori barici, un movimento dei flussi (venti) che potrebbero provenire dalle terre più nord orientali del Continente.
Queste situazioni si presentano spesso persistenti ed attendono solo degli apporti freddi, molto incisivi, per essere erose nel loro bordo settentrionale o nord orientale. La fase di crescita pressoria, sulla parte orientale dell’Europa è ancora in fase di progresso e, considerando i tempi “naturali” per un’inizio di compensazione tra regimi depresionari ed anticiclonici, probabilmente dovremmo attendere buna parte della seconda decade del mese per assistere ad affondi decisamente freddi ed in movimento dal settore settentrionale del nostro Continente verso la parte centro meridionale.