Non sembra terminato ancora l’inverno sull’Europa Settentrionale, che anche negli ultimi giorni ha mostrato una vivace attività: ci sarà di sicuro spazio per un imminente ricaduta verso condizioni di gelo notevole. La causa dell’affondo d’aria artica va ricercato nell’espansione di un’ampia saccatura polare, stimolata nella sua azione da un blocco anticiclonico meridiano proteso fra le Isole Britanniche, l’Islanda e la Groenlandia.
Il freddo non scenderà troppo di latitudine e lambirà appena le latitudini centrali europee, mentre sul Mediterraneo permarrà una circolazione d’aria relativamente mite. Quali le aree più colpite dall’impulso gelido? Probabilmente, a parte la Scandinava, le zone baltiche e la Russia, che già nel mese di febbraio avevano subito una prolungata fase rigida. Osservando gli scenari ipotizzati da qui alle prossime due settimane per alcune capitali del Nord Europa (prendiamo in esame Stoccolma ed Helsinki, con le isoterme stimate a 850 hPa), appare molto marcata la discesa termica, su cui peraltro non sussistono dubbi (spaghetti molto concentrati fra loro) anche per l’ormai netta vicinanza all’evento.