CLIMA E METEO: l’indebolimento del Nino in questa prima decade del mese di Luglio è apparso evidente, dalle mappe in tempo reale, osservando il progressivo raffreddamento delle temperature dell’Oceano Pacifico equatoriale.
Per avere un Nino, è indispensabile che le anomalie termiche nella zona del Pacifico sopra indicata superino i +0,5°C dalla norma, e questo non si è più verificato dallo scorso 24 Giugno, tanto che si potrebbe dire che, ufficialmente, siamo in una fase di neutralità e che il Nino 2019 è terminato.
Se ne sono accorti anche i principali modelli matematici oceanici, che studiano il comportamento delle grandi masse d’acqua e delle loro anomalie termiche superficiali, che così grande importanza hanno nello sviluppo del tipo di tempo per intere stagioni su di una determinata zona.
In particolare, uno dei più affidabili, il modello statunitense CFSv2, ha cambiato completamente le proprie previsioni dallo scorso mese.
Stando alle indicazioni date dal modello di Giugno, le condizioni di Nino dovevano permanere inalterate fino almeno al prossimo mese di Aprile 2020 ed anche oltre, probabilmente restando anche nell’estate del prossimo anno.
Tutto cambiato invece nel run di questo mese, in cui si vede prendere piede il fenomeno opposto, la Nina, durante la quale le temperature del Pacifico Equatoriale crolleranno al di sotto della norma già entro la fine di Luglio, permanendo tali fino almeno ad Aprile del prossimo anno.
La presenza della Nina nel prossimo inverno 2019-20 avrebbe forse una grande importanza sul clima invernale europeo, in quanto sono statisticamente più probabili le invasioni di aria artica sul nostro Continente.