Viaggia rapidissimo il blitz perturbato sospinto da una massa d’aria polare, che gradualmente nelle prossime ore si adagerà alle aree alpine prima di valicarle o aggirarle per invadere tutte le regioni italiane. La dinamica frontale, che vedrà l’inserimento delle correnti fredde da nord, sarà davvero fulminea con la colonnina di mercurio che crollerà di botto nell’arco di una manciata di ore. Le aree più esposte a questo crollo termico saranno quelle dei versanti esteri (come peraltro già accaduto nel veloce episodio freddo settembrino), ma anche tutti i valichi di confine italiani che risentono appieno dei flussi da nord, produttivi pertanto dei tipici fenomeni nevosi da stau.
Già nel mattino di venerdì l’aria fredda si sarà impossessata delle zone alpine settentrionali, dove vedremo le termiche calare di quasi 10 gradi e con lo zero termico che si porterà a quote non lontane dai 1500 metri. Ciò significa che, soprattutto nei momenti contrassegnati da forti rovesci, la neve potrebbe scendere anche intorno ai 1000 metri di quota sulle vallate di confine, specie dei settori centro-orientali compresi dall’Alta Lombardia (Alpi Retiche ed Alta Valtellina) fino alle Alpi Carniche. Le ultime ipotesi evidenziano che i versanti esteri alpini e le creste confinali (dove sconfinerà il muro dello stau) potrebbero fare il pieno di neve, in quanto anche nei giorni del week-end persisterà l’addossamento orografico del flusso settentrionale con insistente instabilità tipicamente invernale.