Ormai mancano solo poche ore all’inizio del peggioramento, che peraltro comincia a mostrare le prime avvisaglie in termini di nuvolosità in addossamento all’arco Alpino occidentale.
Trattasi dell’avanguardia della vasta circolazione atlantica che va approfondendosi sull’ovest del Continente, e che ha ormai nel mirino l’area italo-mediterranea.
Il flusso assai mite che precede il guasto atmosferico è ormai in atto su gran parte delle nostre regioni, e sta determinando un generale incremento termico, con effetti tuttavia differenti tra le regioni del nord e quelle del sud.
Infatti, al settentrione il flusso sud-occidentale ha caratteristiche assai umide determinando dunque condizioni piuttosto uggiose nelle aree della pianura padano-venta con nubi basse, pioviggini, e dense foschie.
Al centro-sud dell’Italia le condizioni meteo sono radicalmente differenti, un po’ dovunque si respira aria mitissima accompagnata dal sole, con valori diurni di gran lunga superiori a quelli normali per l’inizio di Dicembre.
In Sardegna si sono raggiunti in queste scorse ore valori addirittura di 22-23 gradi, ma anche in Corsica si fa notare Ajaccio con ben 22 gradi. Tuttavia, i 20 gradi sono stati superati in numerose altre località specie del sud, fra le quali Napoli, Reggio Calabria e Palermo.
Queste temperature così sopra le righe sono dovute alla fiammata anticiclonica di stampo pre-frontale, con flusso africano richiamato verso le nostre regioni centro-meridionali dall’affondamento della saccatura Atlantica sulla Penisola Iberica.
La stessa bolla Anticiclonica ieri l’avevamo individuata esattamente nella Penisola Iberica (laddove oggi c’è maltempo), e in particolare sulla Spagna il caldo è stato protagonista, con valori che hanno superato i 24 gradi a Murcia e Tortosa.
Questa fiammata calda sarà una parentesi, come accaduto sulla Penisola Iberica. Infatti, nel corso della giornata di domani l’onda perturbata, con annesso un nucleo freddo in quota, avanzerà verso le nostre regioni occidentali, con una traiettoria che andrà probabilmente ad interessare la Corsica, la Sardegna ed il Tirreno centro-meridionale.
Nella cartina esemplificativa in alto, notiamo molto bene quella che è la situazione esattamente per metà giornata, con il vortice al suolo nei pressi della Corsica e della Sardegna, e con il ramo frontale freddo in attesa di transitare sull’isola sarda, mentre il settore di nord-ovest sarà già sotto la piena influenza del ramo perturbato caldo.
Una volta giunto sui nostri mari, il vortice andrà in cut-off, in quanto una rimonta d’Alta Pressione dalla Spagna verso la Francia andrà a spezzare l’alimentazione con il ramo perturbato principale collegato alla maestosa circolazione Depressionaria tra la Scandinavia e l’Islanda.
In tal modo la saccatura evolverà in un minimo chiuso baroclino che andrà man mano colmandosi, rallentando nel contempo il movimento da ovest verso est.
Una simil evoluzione non potrà che far sfogare l’energia del vortice in gran parte sulle nostre regioni, e sono possibili eventi precipitativi anche di forte entità, come usualmente accade in corrispondenza di depressioni che assumono particolare forza da spendere in energia, una volta raggiunto il caldo mar Mediterraneo.
In conclusione, va detto e sottolineato che è una situazione da tipico maltempo autunnale. D’altronde il vortice ricaverà ulteriore forza dall’aria caldo-umida di matrice afro-mediterranea, che sarà risucchiata e messa in gioco all’interno della ruota ciclonica.
L’aria moderatamente fredda nord oceanica invece colpirà essenzialmente il Mediterraneo occidentale, giungendo in parte sulla Sardegna attraverso la Valle del Rodano, e a seguire verso il medio-basso Tirreno. La posizione del vortice, che stenterà ad andare verso est, impedirà l’ingresso dell’aria più fredda sul nord Italia, ove invece risaliranno in maniera continua le correnti sciroccali lungo l’Adriatico.
Tutto ciò innescherà maggior maltempo, ma allo stesso tempo relegherà le neve a quote superiori sulle Alpi, almeno in questa prima fase perturbata, di quanto ci si poteva attendere. Non si vedrà neve sotto i 1500 metri, ma sull’arco Alpino orientale difficilmente scenderà al di sotto dei 1800 metri.
Dove la situazione è da tenere maggiormente sott’occhio per la fenomenologia? I modelli matematici danno risalto al rischio di forte maltempo, specie sulla Liguria, già a partire da questa sera, con le correnti da S/SW che esalteranno i fenomeni in particolare tra est Savonese, Genovese e Tigullio.
In effetti, per l’orografia della regione, con i monti alle spalle e in presenza di quest’avvezione perturbata così massiccia da sud, la situazione non va sottovalutata, con il rischio anche di possibili cellule temporalesche auto-rigeneranti su alcuni tratti costieri, laddove dovessero esserci episodi locali di Tramontana Scura, in conflitto con le correnti meridionali sostenute e umidissime a quote appena più alte.