Il vasto dominio anticiclonico, proteso sull’Europa Centro-Meridionale, ingloba anche il nostro Paese, ove tuttavia non mancano azioni di disturbo riconducibili a piccole aree cicloniche, alimentate da infiltrazioni fresche in quota. Il ciclone mediterraneo sui mari meridionali ha fatto tanta notizia per il maltempo che ha portato e che continua a portare sulle estreme regioni ioniche del Sud. Un mulinello d’aria fresca si è invece intromesso sulle Alpi, apportando una certa situazione d’instabilità, specie tra Val d’Aosta, Piemonte e Lombardia.
Le novità, già ampiamente annunciate per l’inizio della prossima settimana, si confermano sulla base delle ultime indicazioni provenienti dai principali centri di calcolo. L’alta pressione atlantica infatti tenderà un po’ a ritirarsi dallo scenario europeo e, nel parziale arretramento verso ovest, risalirà di latitudine lungo i meridiani oceanici in direzione dell’Islanda e della Groenlandia, ove andrà ad interagire con l’anticiclone termico presente in quest’ultima zona.
I cambiamenti barici appena accennati offrivano lo spunto al vortice freddo scandinavo di tentare di trovare un varco verso il nostro Continente, strada che per il momento è sbarrata proprio dall’imponente muro anticiclonico. Tuttavia, l’alta pressione non abbandonerà l’Europa, restando forte sui settori occidentali del Continente e l’area dei massimi barici tenderà a collocarsi probabilmente sulle Isole Britanniche. Inoltre, elemento ancor più importante, l’anticiclone resterà esteso con asse obliquo fin sul Mediterraneo Centro-Occidentale, ove vi sarà il supporto dinamico di un promontorio subtropicale richiamato da disturbi ciclonici in azione fra Iberia e Marocco.
In sostanza, sembra dunque che il vortice freddo non riuscirà ad affondare con decisione fin sul Mar Mediterraneo, arrestando la sua influenza all’Europa Centrale, su una fascia a nord dell’Arco Alpino, come possiamo notare dalla carta multimodel a corredo dell’articolo, valida per il primo giorno d’Ottobre. Solo l’Europa Orientale sarà più direttamente coinvolta dall’afflusso polare di provenienza scandinava, che porterà dunque un primo forte messaggio di cambiamento stagionale.
Sulla mappa si può osservare anche una zona ciclonica chiusa in pieno Atlantico, che non avrà tuttavia la forza di debilitare la forza del muro anticiclonico presente tutt’attorno ed anche sul Mediterraneo. La saccatura sulla parte settentrionale ed orientale dell’Europa potrebbe invece riuscire a forzare in parte la resistenza dell’alta pressione sul cuore del Mediterraneo. Nei giorni immediatamente successivi al 1° Ottobre sull’Italia potrebbe infatti verificarsi un cedimento barico leggermente più marcato, con conseguente instabilità tuttavia abbastanza localizzata e scialba.
Una serie di piccole onde cicloniche farebbero giungere diversi corpi nuvolosi piuttosto rapidi in successione, in seno a sostenute correnti nord/occidentali. Il nostro Paese resterebbe nella fascia di confine fra l’anticiclone ed il bordo periferico dell’azione ciclonica a carattere freddo, in uno scenario che potrebbe quindi divenire un po’ variabile, ma ben lontano dai canoni perturbati tipici autunnali. Non resta che attendere i prossimi aggiornamenti per verificare l’effettiva potenzialità d’influenza di tale area ciclonica verso le nostre regioni, ma l’alta pressione non ha nessuna intenzione d’abdicare e potrebbe ancora riuscire, per diverso tempo, nell’intento di far piazza pulita sul Mediterraneo dalle perturbazioni, soprattutto quelle piovose di stampo oceanico.