Un nuovo impulso perturbato, proveniente dalla Francia, sta già interessando con la parte più avanzata il Nord-Ovest, portando le prime piogge attese in notevole accentuazione nelle prossime ore, quando si estenderanno a gran parte del Settentrione, colpendo in misura maggiore la Liguria di Levante, l’Alta Lombardia e le Prealpi Centro-Orientali, mentre risulteranno pressoché risparmiate la parte occidentale del Piemonte ed i settori centro-orientali dell’Emilia Romagna.
Il nuovo ammasso nuvoloso trae spunto dall’approfondimento dell’ennesimo minimo barico in approfondimento sul Golfo di Biscaglia, destinato a sprofondare verso la Penisola Iberica invece che portarsi sulle nostre regioni, come accaduto nell’evoluzione delle ultime 18-24 ore. Questa diversa dinamica favorirà un respiro di correnti più temperate dai quadranti meridionali, che sostituiranno l’aria più fresca affluita nella giornata di oggi sul Nord Italia.
Cercando di illustrare quanto accaduto di recente, le masse d’aria più fredda sono sopraggiunte nella scorsa notte (fra Mercoledì e Giovedì), a seguito dell’impulso frontale transitato su tutto il Centro-Nord, trascinate da fortissime correnti di libeccio, queste ultime notevolmente rinvigorite dall’evoluzione di un profondissimo minimo al suolo sottovento all’Arco Alpino. Le conseguenze più dirette sono state le precipitazioni con locali nubifragi sui versanti centrali tirrenici, ma ha fatto notizia la neve che si è sensibilmente abbassata di quota nella prima parte della giornata sui rilievi alpini, specie sui versanti valdostani, ove si sono imbiancate alcune località poste localmente al di sotto dei 1000 metri d’altezza. In seguito, le precipitazioni hanno concesso una tregua.
Ben altro scenario sui versanti esteri alpini, ove la neve si è spinta a quote ben più basse, così come accaduto su gran parte dell’Europa Occidentale, più direttamente colpita da una sferzata d’aria artica che ha portato le temperature su livelli degni del miglior Gennaio. Le nuove precipitazioni attese nelle prossime ore risulteranno ancora nevose a quote relativamente basse sulle Alpi Occidentali, ma l’aria più calda afro-mediterranea farà sensibilmente salire lo zero termico, nel corso della giornata di domani.
Il vento di Libeccio è stato poi l’altro protagonista principale della prima parte della giornata, creando parecchi disagi. La burrasca ha colpito in parte i versanti tirrenici laziali e campani, creando qualche problema nella notte a Napoli, ma ha più direttamente investito l’Alta Toscana e le coste liguri. Notevoli i disagi a Genova, con la mareggiata che ha costretto alla chiusura dell’aeroporto, a causa dell’acqua e dei pesci che hanno invaso parte della pista di atterraggio, mentre su un traghetto partito da Barcellona si sono vissuti momenti di grande paura (non sono mancati feriti), prima d’essere portato in salvo al porto genovese, anch’esso successivamente chiuso. Queste notevoli mareggiate sono state ulteriormente accentuate dall’incremento del fetch, cioè dall’estensione di mare sulla quale il libeccio può agire, rendendo particolarmente grosse le onde.
A livello termico, la flessione odierna ha colpito più direttamente il Centro-Nord, ma la diminuzione ha interessato gran parte della Penisola, compreso il versante adriatico ed il Sud, ove si sono attutiti gli effetti delle correnti di caduta dall’Appennino, le quali avevano fatto impennare i valori termici fino a 28 gradi sulle costa abruzzese. Quest’oggi i picchi termici più alti in Puglia,
con punte di 27 gradi a Bari, valori nettamente più elevati rispetto alle medie del periodo.
Il peggioramento di domani riguarderà principalmente il Nord, ma nella seconda parte del giorno, verso sera, un importante ammasso temporalesco potrebbe coinvolgere le regioni centrali, in risalita dal Tirreno sud/occidentale, a causa dell’inserimento di un’onda vorticosa secondaria in quota, supportata da un flusso molto umido e carico d’energia nei bassi strati. Si conferma il rischio di possibili nubifragi sulle coste laziali.