L’evoluzione generale
Stiamo per vivere, lo ripetiamo, una fase molto dinamica, che ci terrà compagnia durante la fine del mese in essere e nei primi giorni del nuovo. Un periodo durante il quale l’alta delle Azzorre se ne starà distesa lungo i meridiani, fin verso la Groenlandia e l’Islanda, isolando, temporaneamente, addirittura una cellula anticiclonica proprio in tali zone.
Ma la prima settimana di marzo, come accennato appena ieri, potrebbe portare un compattamento del Vortice Polare in zone di propria competenza, costringendo, come lecito attendersi, un appiattimento dell’anticiclone oceanico lungo i paralleli. Un’azione, quella del Vortice Polare, che potrebbe poi portare ad un’espansione della stessa alta pressione in direzione del Mediterraneo.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Un’ipotesi, questa, menzionata nel corso dell’analisi precedente, frutto di una configurazione barica facilmente osservabile durante il periodo primaverile. Una stagione durante la quale si manifestano frequentemente ondulazioni delle correnti d’aria d’alta quota, con scambi meridiani piuttosto accesi.
Ed ecco allora che, in prossimità della conclusione della prima decade del mese venturo, dopo un temporaneo probabile passaggio perturbato da Ovest, si potrebbe verificare l’approfondimento di un cavo d’onda in Oceano Atlantico, con conseguente risposta dinamica anticiclica subito ad Est della stessa.
Ora, detto ciò, è facile immaginare il Mediterraneo come sede preferenziale di suddetta rimonta, la quale vedrebbe, in quota, anche un contributo subtropicale tale da far schizzare le temperature verso valori da primavera avanzata. Tuttavia sussistono ancora molte incertezze, derivanti sia dall’effettiva ondulazione in pieno oceano, sia (se dovesse realmente verificarsi) dalla traiettoria e profondità della stessa.
In conclusione
È chiaro che quanto finora espresso rappresenta una linea di tendenza derivante dall’attenta analisi dei principali modelli di previsione. Una strada che viene riproposta da qualche giorno a questa parte e che, stando alle normali dinamiche bariche, avrebbe buone percentuali di realizzazione. Tuttavia è lecito considerare ulteriori aggiornamenti, onde valutare con la giusta obbiettività una situazione che pare delinearsi con chiarezza, ma non con certezza.