Vi è un’univoca concordanza, tra tutti i modelli principali, che sin dal prossimo fine settimana assisteremo ad un graduale cedimento dei geopotenziali in area mediterranea, che lasceranno scorrere sulla nostra Penisola dell’aria dalle caratteristiche meno “torride”, ma ben più umide. Questo non toglie tuttavia nulla alla stagione estiva in essere, ma indica che la prima fase di caldo estremo sembra stemperarsi sotto la pressione “distensiva” della depressione d’Islanda. Sì proprio lei, non identificabile con altre figure bariche, ma rintracciabile nella sua chiara ubicazione ed apertura. Non sarà certo nessun altro vortice a provocare questo primo “cedimento” estivo.
Quindi viene scongiurato il “pericolo” di un’azione di persistenza che avrebbe potuto avere questa bolla d’aria calda sulle nostre regioni. Il mite Oceano disegna quindi delle ondulazioni del medio Atlantico meno marcate e dalla caratteristiche più zonali. Non sarà certo la “svolta decisiva”, il percorso della bella stagione è ancora lungo, ma una naturale pausa che, come termostato atmosferico, regolerà nuovamente l’andamento termico. Occasioni quindi per manifestazioni temporalesche più diffuse, accompagnate da un tasso di umidità crescente, ma nulla di “sregolato” rispetto al normale andamento di questa stagione.
Il primo capitole “estate” si chiude in questa maniera, ma ci aspetteranno almeno altre 2/3 onde di calore (picchi termici di calore) che si paleseranno nel futuro. Nessun paragone quindi con la “torrida estate 2003”, ma al momento, sembra una normalissima stagione calda, anche nelle sue molteplici contraddizioni.
Estate dai “robusti muscoli” e non claudicante.