La Pianura Padana, a causa del costante rifornimento d’aria relativamente calda e molto umida di matrice sub-tropicale, sta accumulando notevole energia, che solo a tratti riesce a sfogarsi tramite episodi temporaleschi angusti e carichi di elettricità. Le zone alpine continuano a trovarsi in quella zona di confluenza fra masse d’aria diverse, nella quale vengono a contrapporsi gli spifferi freschi atlantici con le correnti calde trasportate dal promontorio anticiclonico.
I rilievi montuosi fanno da trampolino di lancio per liberare l’energia a disposizione nei bassi strati, con la formazione di celle temporalesche ulteriormente esaltate dal contributo di calore giornaliero. Non a caso, in questi ultimi giorni, sono state le ore serali quelle in cui le celle temporalesche hanno trovato l’ambiente ideale per attecchire. Si tratta di episodi temporaleschi non sempre facilmente prevedibili dalle simulazioni modellistiche.
Queste masse temporalesche, generatesi con maggiore frequenza sulle Alpi Occidentali, hanno facilmente sconfinato anche verso le pianure piemontesi e parte di quelle lombarde, restando particolarmente attive sfruttando quel serbatoio d’energia notevole a disposizione della Val Padana. Se ne è avuta dimostrazione anche a Milano, colpita in pieno nella serata di ieri dal transito di una violenta tempesta elettrica con intensa pioggia e forti venti temporaleschi, specie sui quartieri settentrionali della metropoli e la zona di Lambrate, ove sono caduti circa 20 millimetri di pioggia in poco tempo.
Ben più intenso il nubifragio che nella serata di sabato ha colpito il torinese: si è trattato di un temporale davvero intenso, con punte di 70-80 millimetri di pioggia venuti giù in un tempo così limitato da innescare ingenti allagamenti e disagi. Nonostante si tratti di episodi temporaleschi così fulminei, tutta questa pioggia caduta potrebbe dar vita ad una delle estati in assoluto più piovose per il capoluogo piemontese, già reduce da un giugno eccezionalmente ricco di precipitazioni.
Le grandi concentrazioni urbane padane fanno spesso da ulteriore potenziamento per questi super temporali di calore. Lo scenario non subirà variazioni a brevissimo, ma in seguito dovrebbe iniziare ad avvicinarsi un impulso d’aria più fredda: facile immaginare che i contrasti diverranno ancor più esplosivi con rischio che si scatenano nubifragi in forma più diffusa.