Sono sempre loro i protagonisti della situazione meteorologica sul continente: un anticiclone Atlantico in rinforzo sui paralleli, ma con i massimi sempre in oceano che convoglia masse di aria nordatlantica più mite sul comparto occidentale europeo con clima temperato ed umido.
Il suo centro di pressione si è spostato solo relativamente più a sud, a causa della spinta di un vortice depressionario piuttosto profondo che dalle aree polari tenta di aprirsi un varco verso sud.
Tale veemenza all’espansione verso levante, sembra essere solo temporanea, visto un probabile indebolimento ed arretramento della figura anticiclonica verso sudovest richiamata da un’analoga area altopressoria in espansione dal Canada verso levante.
Ad est resta sempre vigile ed attivo l’anticiclone russo-siberiano, che continua a convogliare correnti continentali gelide sul comparto orientale europeo, che quindi presenta valori bassi di temperatura ed un clima grigio e nevoso.
Da evidenziare la futura probabile espansione di tale figura altopressoria verso ovest, contribuendo ad alimentare il vortice ciclonico in spostamento verso l’area balcanica, isolandolo dal flusso artico che l’ha generato, ma alimentandolo con gelidi venti continentali, che arrecheranno un calo termico sensibile su tutta l’area balcanica.
Un lungo corridoio che dalla penisola scandinava attraverso la Polonia si spinge verso sud-sudest, evidenzia la discesa di aria artica, che affluisce ancora, e ben si evidenzia dalla presenza di masse nuvolose addossate all’arco alpino estero, ma che presto subirà una netta interruzione ad opera dell’alta russa in espansione.
Un fronte occluso separa questo tipo di aria da quello continentale generato dalla posizione favorevole dell’anticiclone siberiano.
Un Europa ancora in grigio insomma, con una veste invernale, gelida ad est, fredda al nord ed al centro, maggiormente influenzata dal contributo oceanico ad ovest.
L’evoluzione futura resta comunque ancora in una grande incertezza, con il Vortice Polare pronto ad entrare in azione, ma che troverà pane per i suoi denti sia da parte dell’alta oceanica pronta a non favorire la sua penetrazione verso sud, e quella russa decisa ad espandere la sua influenza a scapito del vortice stesso.
L’incognita per il nostro paese, ora protetto in parte dall’alta oceanica, mentre ad est ed a sud si risente della circolazione ciclonica basso mediterranea, è la formazione di un cut-off iberico che potrebbe essere in grado, con il contributo anticiclonico russo, di inviare gelidi venti su tutta la penisola con situazione compromessa al sud ed in prospettiva anche al centro, con possibili nevicate a quote basse.
Ma è bene seguire l’evoluzione prossima, in quanto gli elementi in gioco sono molti, e l’incertezza è palpabile nel mondo dei modelli di previsione, che stentano a dare una netta direzione agli eventi futuri.