Guardando i modelli matematici di previsione, ultimamente, viene un po’ il mal di testa. Difficile stilare un trend meteo affidabile, univoco. Difficile interpretare emissioni che cambiano da un’ora all’altra.
In tale contesto dobbiamo continuare a fare affidamento alla nostra esperienza, dobbiamo cercare di capire se la “lettura” di certe dinamiche atmosferiche si riveleranno corrette oppure no. Sapete perché i modelli matematici stanno continuamente cambiando idea? Semplice. Perché ad alta quota, in stratosfera, il Vortice Polare si è ristrutturato e sembra voler in tutti i modi far sentire la propria influenza lungo tutta la colonna atmosferica. Quando ciò accade abbiamo l’indice AO che vira al positivo ed è facile osservare coriacee strutture anticicloniche distendersi lungo i paralleli.
C’è però un problema. Lo sconquasso generato dal forte riscaldamento stratosferico di dicembre non si è ancora esaurito. In prossimità del suolo, nella troposfera, gli effetti potrebbero farsi ancora sentire. In questa sorta di braccio di ferro potrebbe inserirsi un cambio circolatorio importante, ovvero un periodo di antizonalità che andrebbe a innescare flussi d’aria gelida sull’Europa orientale.
Cenni in tale direzione giungevano le scorse settimane e continuano ad arrivare. Anche i colleghi, in vari approfondimenti, hanno più volte evidenziato una dinamica che potrebbe condurre l’aria gelida russa verso il Mediterraneo. Non è un caso, ad esempio, se la durata dell’Alta Pressione è stata nettamente ridimensionata. Non è un caso, ad esempio, se a cavallo tra il fine settimana e l’inizio della prossima avremo un netto peggioramento delle condizioni meteo.
Peggioramento che potrebbe aprire le porte a scenari decisamente più dinamici, dinamicità che ci condurrebbe verso metà febbraio in compagnia di un importante raffreddamento dell’Europa orientale. Con ciò, è ovvio, non vi stiamo dicendo che anche in Italia farà freddo. Vi stiamo dicendo che le condizioni per un’ondata di freddo importante si stanno creando e potremmo assistere a una seconda metà mensile piuttosto invernale.
Sugli eventuali effetti sul nostro Paese, chiaro, torneremo qualora certe dinamiche trovassero riscontro nei fatti. Per ora limitiamoci ad osservare quel che avverrà da qui a metà della prossima settimana, allorquando sicuramente anche i modelli si saranno schiariti le idee.