L’Alta Pressione di matrice oceanica, ben protesa su gran parte dell’Europa centro-occidentale tanto da essere collegata tramite ponte alla figura Anticiclonica presente sulla Russia, è ormai in fase di progressiva espansione a meridione proprio in corrispondenza delle nostre regioni, ove perde importanza l’azione perturbativa, fino a ieri centrata sul golfo Libico e ancora assai attiva sulle estreme regioni meridionali e sulla Sicilia.
L’invasione decisa dell’Anticiclone verso il nostro settore centrale del Mediterraneo costringe naturalmente l’area ciclonica, fino a ieri quasi stazionaria a sud della Sicilia, ad una rapida evoluzione verso il settore orientale del Mediterraneo, ove è assorbita da una differente circolazione depressione..
L’attrazione della “nostra” goccia fredda verso est è infatti incentivata dalla presenza di una saccatura d’aria fredda proveniente dalla Russia che agisce fra Mar Nero e Turchia, ormai protesa anche verso la parte settentrionale del Mediterraneo orientale.
Tale azione fredda, scontrandosi con aria più mite pre-esistente favorisce temporali da forte contrasto termico sulle coste meridionali della Turchia, e al momento specialmente sull’isola di Cipro. Nel corso della giornata sulle aree centro settentrionali della Turchia sono state segnalate nevicate anche a basse quote, imbiancata la stessa Ankara, con isoterme prossime ai -5°C ad altezze prossime ai 1500 metri.
Per quanto concerne la nostra Penisola, l’azione sempre più pressante dell’Anticiclone ha favorito un diffuso incremento termico, con i valori più elevati generalmente raggiunti nelle località del centro-nord, maggiormente interessate dall’azione stabilizzante a tutte le quote con geopotenziali piuttosto elevati.
Le temperature più alte intorno ai 22 gradi: quest’oggi hanno interessato ancora una volta il capoluogo Friulano: fondamentale la posizione orografica della città alabardata, che ha subito l’azione delle deboli-moderate correnti di bora in discesa dal Carso. Masse d’aria già in partenza temperate e secche, e ulteriormente riscaldate nell’azione di discesa dai rilievi rispetto ai versanti opposti sopravvento.
Si è già sottolineato come in questa settimana le condizioni meteo resteranno quasi bloccate, subendo davvero poche variazioni. Peraltro, anche riguardo il campo termico, a parte locali aumenti termici anche al meridione, i valori più elevati o comunque maggiormente sopra la media tipica del periodo si registreranno ancora una volta al settentrione e sulle aree interne del centro, maggiormente soggette a clima continentale.
Anche sulle montagne farà più caldo della media, ma non si raggiungeranno i picchi termici registrati specialmente sulle vette Alpine nell’eccezionale fase Anticiclonica con bolla molto calda in quota, vissuta nel cuore di Gennaio.
Il sud dell’Italia, pur con un certo aumento termico favorito dalla complessiva stabilizzazione delle condizioni meteo, non vedrà i termometri salire particolarmente nei prossimi giorni, perché il cuore dell’Anticiclone permarrà posizionato più a nord a tutte le quote, e dunque insisterà una certa componente di correnti più fresche orientali nei bassi strati, e settentrionali alle quote più elevate.
Questo importante risveglio dell’Anticiclone alle medie latitudini Atlantiche e ben proteso al momento lungo i paralleli centrali del Continente Europeo risulta essere una pedina importante in uno scacchiere che presto vedrà l’ulteriore elevazione della figura altopressoria oceanica (grazie al contestuale indebolimento del Vortice polare), che punterà dapprima sul nord Canadese fin verso la Groenlandia, assumendo così una posizione classica meridiana.
Tale modifica si realizzerà nel corso del fine settimana, e tale configurazione non determinerà altro che la realizzazione di un canale freddo artico (aria convogliata dalle alte latitudini Groenlandesi) che progressivamente spingerà, grazie alla concentrazione di una forte Depressione fredda sulla Scandinavai, in direzione dell’Europa centro-occidentale, e il cui obiettivo potrebbe essere il Mediterraneo.
La previsione è ancora troppo distante per descrivere con la lente d’ingradimento quale sarà la traiettoria più probabile di questo possibile evento freddo tardivo dalle caratteristiche prettamente invernale che, va sottolineato, rappresenta comunque un’assoluta normalità per questo periodo.