Abbiamo optato per un quesito, e non per un’asserzione, in quanto le dinamiche bariche in essere non consentono di avere un’idea chiara e affidabile sull’evoluzione del medio-lungo raggio. Detto ciò, i vari di Modelli di previsione sembrano essere concordi nell’indicare le giornate di venerdì 19 e sabato 20 aprile quali date della svolta.
Il Modello Americano GFS, ad esempio, ci propone l’isolamento di una goccia d’aria fredda nel cuore dell’Italia. Il ché, considerando che avremo varcato la metà di aprile, è assolutamente plausibile perché più si va avanti con la stagione, più cresce statisticamente la probabilità di incursioni cicloniche di questo genere.
La genesi sarebbe chiaramente atlantica, riconducibile alla vasta depressione a ridosso dell’Islanda. Qualora dovesse concretizzarsi questo tipo d’evoluzione, potrebbero manifestarsi i primi violentissimi temporali primaverili anche nelle regioni centro meridionali. Anzitutto verrebbero coinvolte le settentrionali, giusto dirlo, ma con lo scivolamento della goccia fredda verso sud ecco che l’instabilità si propagherebbe all’intero Paese.
La genesi dei temporali deriverebbe dagli enormi contrasti termici tra l’aria caldo-umida africana preesistente e quella decisamente più fresca di estrazione oceanica. Un mix esplosivo, assolutamente da non sottovalutare e che pertanto seguiremo per Voi step-by-step.