Il caldo africano:
non sarà stata un’ondata di caldo memorabile, ma in alcune regioni è stata davvero intensa. La Sardegna ha patito temperature decisamente alte, che localmente hanno sfiorato i 40°C. Ma anche in altre località del Sud e della Sicilia i termometri hanno gravitato abbastanza facilmente attorno ai 35°C. Ciò che ha infastidito maggiormente, a nostro avviso, è senz’altro l’afa. Le infiltrazioni umide da ovest, oltre ad apportare i ben noti temporali al Centro Nord, hanno innalzato i tassi di umidità relativa dell’aria. Ed è per questo che il nostro corpo ha percepito valori termici maggiori, perché l’eccesso di vapore acqueo ostacola la normale traspirazione della pelle.
Intermezzo da est:
nell’ottica di quella dinamicità stagionale decantata più volte, sta per inserirsi una temporanea vigorosa rinfrescata. Gli scambi meridiani, anch’essi citati più volte, stanno favorendo lo scivolamento di un Vortice Freddo dal nord Europa. L’Italia non è l’obbiettivo primario, lo sappiamo, ma l’aria fresca che affluirà farà letteralmente crollare le temperature. Torneremo su valori prossimi alla norma stagionale, ma localmente si andrà addirittura al di sotto. Un balzo di oltre 10°C che percepiremo maggiormente anche per via dei venti settentrionali.
Lo sguardo rivolto ad ovest:
chi puntava in un cambio circolatorio duraturo, resterà deluso. La lacuna barica iberica, la stessa responsabile dell’inserimento degli sbuffi d’aria umida instabile citati in apertura, è quanto mai vivace e sta guadagnando terreno verso est. I primi, violenti temporali stanno prendendo possesso del Mediterraneo occidentale e fin da domani si estenderanno alla Sardegna.
Rischio “ciclone mediterraneo”?:
Le condizioni necessarie affinché vada a svilupparsi un autentico ciclone mediterraneo ci sono, è indubbio. La temperatura delle acque superficiali è superiore alle medie, in alcuni punti anche di 2°C. Sapete che significa? Che il calore in eccesso potrebbe alimentare la struttura temporalesca, accrescendone estensione ed intensità, e dispersi in forma di fenomeni violenti. Ecco perché vi invitiamo, caldamente, a seguire gli aggiornamenti di domani e dopo.
L’Alta delle Azzorre:
una delle novità sostanziali degli ultimi giorni, nei vari scenari modellistici, è il ritorno in grande stile dell’Alta delle Azzorre. Assente per tutta l’estate, sembra voglia imporsi in questo inizio d’autunno. Ipotesi percorsa con forza dal modello americano GFS, che propende persino per una lunga durata. Il modello europeo ECMWF, invece, pur indicando egualmente il consolidamento anticiclonico, è meno convinto nell’attribuirgli una vigoria esagerata. Tant’è che si scorgono, nei primi giorni d’ottobre, nuove consistenti insidie da ovest ed anche l’avvicinamento di pericolosi nuclei freddi di origine artica. Differenze, quelle descritte, indotte essenzialmente dal ruolo che andranno ad esercitare le perturbazioni atlantiche e sulla cui sorte c’è ancora la massima incertezza.
Focus: evoluzione sino al 05 ottobre 2014
Si prospettano altre giornate temporalesche, ma stavolta non al Nord bensì nelle regioni Centro Meridionali e nelle due Isole Maggiori. I temporali provenienti da ovest, probabilmente violenti, inizieranno a colpire la Sardegna e poi si dirigeranno nelle zone suddette. Potrebbero esserci degli sconfinamenti anche un po’ più a nord, verso l’Emilia Romagna e la Liguria, ma nulla più. Seguiremo la situazione costantemente perché come detto potrebbero realizzarsi le condizioni ideali alla genesi di un possente ciclone mediterraneo. Staremo a vedere.
L’ondata di maltempo si placherà già nel fine settimana, quando comparirà sulla scena mediterranea l’Alta delle Azzorre. Alta Pressione che garantirà stabilità probabilmente duratura per tutto il periodo, con temperature miti senza particolari eccessi di caldo.
Evoluzione sino al 10 ottobre 2014
La situazione, dando credito alle visioni del modello europeo, potrebbe mutare nella prima settimana di Ottobre. Cambiamenti davvero sostanziali, che potrebbero sfociare in un’ondata di maltempo rilevante ed in un calo termico sostanziale. Siamo portati a dar credito all’ipotesi europea perché ultimamente, giusto sottolinearlo, alcuni modelli hanno attribuito fin troppo peso alle prospettive anticicloniche. Anche all’attuale fase africana.
In conclusione.
Autunno che promette quella dinamicità che ne contrassegna l’andamento, specie nella prima fase. Anche le rimonte anticicloniche, si badi bene, rientrano all’interno di tale dinamicità. Poi, certo, dovremo valutarne intensità e durata. Ma c’è da scommettere che non durerà tanto.