Qualche giorno fa, accennando all’Omega Blocking (blocco anticiclonico) che tiene sotto scacco mezza Europa, dedicammo spazio a delle immagini di Londra avvolta dalla nebbia.
Ma alta pressione, per le grandi metropoli europee, vuol dire anche incremento dello smog. A Parigi la concentrazione di polveri sottili ha superato, nella giornata di ieri, gli 80 microgrammi per metro cubo. Le autorità hanno annunciato un livello di allerta medio, che rimarrà in vigore almeno fino a Domenica. Gli esperti sono particolarmente preoccupati perché la concentrazione di sostanze nocive nell’aria potrebbe facilitarne l’ingresso nei polmoni e nel flusso sanguigno.
L’allerta coinvolge la regione di Parigi e la parte sud-orientale della Francia, la causa è ascrivibile alla staticità atmosferica e alla quasi totale assenza di vento. Ciò che desta preoccupazione è soprattutto il livello del PM2.5, cioè quelle particelle con un diametro di soli 2,5 micrometri. Essendo le più piccole, sono anche le più pericolose perché possono facilmente stabilirsi nei polmoni, causando gravi problemi respiratori, ed entrare in circolo nel sangue.
L’Agenzia Internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca sul Cancro (IARC) considera l’inquinamento atmosferico come una delle quattro principali cause di cancro. “E’ anche la causa dei 3,2 milioni di decessi all’anno”, si legge in un rapporto dell’agenzia. “Ogni anno, in Francia, a causa di complicazioni derivanti da inquinamento atmosferico muoiono circa 40 mila persone”, ha dichiarato Anne Hidalgo, candidato sindaco di Parigi.